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venerdì, Aprile 26, 2024
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L’ombra della camorra sull’abbonamento ‘pezzotto’, 10 euro al mese per vedere i film

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L’ombra della camorra sugli abbonamenti ‘pezzotti’, film visibili per 10 euro al mese. Seconda una stima ammonta a oltre mezzo miliardo di euro il giro d’affari generato da un ingente numero di brani musicali e film “piratati”. Tutti illecitamente stoccati su server americani, scoperto dai consulenti Usa di Emme Team durante due anni di indagini eseguite per Lux Vide società di produzione tv e cinematografica vittima della pirateria.

ABBONAMENTI A 10 EURO AL MESE

Un affare gestito da un tedesco residente a Londra sul quale si allunga l’ombra delle mafie. Milioni di utenti per accedere ai file pagavano 10 euro al mese via PayPal e PostePay registrate anche su conti correnti “napoletani”. La documentazione consegnata alla Procura di Napoli.

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Colpo al pezzotto Sky, denunciati 3 ‘pirati’ e bloccati oltre 50mila ‘clienti’ con gli abbonamenti: 18 Dicembre 2020

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, coordinati dalla
Procura della Repubblica di Milano (Procuratore Aggiunto, Dott. Eugenio Fusco – Sostituto
Procuratore, Dott.ssa Paola Pirotta), hanno eseguito un sequestro preventivo mediante
inibizione all’accesso a un network di piattaforme digitali. Dunque consentito
a oltre 50.000 utenti l’accesso a contenuti televisivi fruibili tramite Internet Protocol
Television (IPTV), peculiare sistema criptato di trasmissione di segnali televisivi su reti
informatiche.

INDAGINE SUL PEZZOTTO

Le indagini, condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano e

dalla Squadra Reati Informatici della locale Procura della Repubblica, sono partite ed
hanno sviluppato gli esiti di preliminari accertamenti eseguiti da SKY ITALIA e dalla LEGA
NAZIONALE PROFESSIONISTI SERIE A. Obiettivo era, infatti, individuare servizi pirata on line che consentivano la fruizione di contenuti televisivi diffusi mediante segnali video digitali
criptati.

Le successive investigazioni hanno rivelato l’esistenza di un’articolata organizzazione,
operante in diverse regioni del territorio nazionale, dedita alla vendita e distribuzione di
dispositivi di decodificazione idonei a permettere l’accesso al servizio criptato IPTV per
fruire di contenuti televisivi, senza il pagamento del canone dovuto. Quindi i fruitori del servizio pirata ottenevano dall’organizzazione anche assistenza tecnica per la manutenzione dei dispositivi elettronici.

SCOPERTI 3 PIRATI DEL PEZZOTTO

Le attività di polizia economico-finanziaria, rese maggiormente complesse dall’impiego, da
parte degli indagati, di sistemi VPN (Virtual Private Network) per anonimizzare le
comunicazioni, hanno portato alla denuncia di 3 soggetti per il reato previsto dall’art. 171-
ter della Legge sul diritto d’autore. Ulteriori approfondimenti in corso al fine di
identificare compiutamente i singoli utenti destinatari dell’IPTV illegale.
Dunque le indagini condotte confermano l’impegno quotidiano della Guardia di Finanza nel
contrasto ad ogni forma di violazione del diritto d’autore, a tutela delle imprese e dei
cittadini onesti.

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