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venerdì, Aprile 26, 2024
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Arrestato per rapina, lascia il carcere 20enne di Giugliano: concessi i domiciliari

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Ha ottenuto gli arresti domiciliati Giosuè Iovine, 20enne di Giugliano, finito in carcere con l’accusa di rapine insieme ad altri coetanei. Il gip del tribunale di Castrovillari ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Antonio Peluso disponendo gli arresti domiciliari per il giovane. Il legale, attraverso una minuziosa e specifica attività difensiva, è riuscito ad ottenere l’uscita dal carcere del suo assistito, che ha lasciato il penitenziario dov’era detenuto. Aspetterà nel domicilio che gli è stato assegnato dal gip l’esito del procedimento penale a suo carico.

Il precedente. 

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Iovine Giosuè fu arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, con l’ausilio dei militari della Compagnia di Giugliano in Campania,  in esecuzione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Castrovillari – Ufficio G.I.P. su richiesta della locale Procura, coordinata dal dott. Eugenio Facciolla, per il reato di rapina aggravata.

Le indagini presero spunto all’indomani della rapina consumatasi il 16 luglio 2018 presso la Banca di Credito Cooperativo sita allo scalo di Corigliano, dove tre malfattori avevano fatto irruzione nel primo pomeriggio ed incuranti della folta presenza di clienti e dipendenti, erano riusciti a portare via una cospicua somma di denaro, circa 30 mila euro. Il gruppo criminale era entrato nell’istituto di credito indossando copricapi e passamontagna, per travisare il volto, quindi, dopo aver terrorizzato i presenti, li aveva legati con fascette di plastica e rinchiusi in una stanza dell’istituto di credito. Erano infine riusciti a farsi consegnare quasi 30 mila euro in contanti, prima di fuggire a bordo di un’autovettura in direzione Sibari e far perdere le proprie tracce.

Portatisi sul posto i militari della Sezione Operativa della Compagnia di Corigliano Calabro, con il materiale tecnico a disposizione avevano iniziato un accurato sopralluogo alla ricerca di tracce dei rapinatori, in particolar modo venivano evidenziate e repertate delle impronte papillari che uno dei tre aveva lasciato con la propria mano su una superficie di vetro. Inviate al R.I.S. di Messina, dopo qualche mese pervenivano le risultanze che davano esito positivo: infatti il profilo genetico repertato risultava presente nella banca dati D.N.A. e combaciava con l’identità dell’odierno arrestato, residente a Giugliano in Campania. Nello stesso giorno della rapina i Carabinieri ausonici avevano sentito dettagliatamente tutti i testimoni presenti, nonché avevano acquisito le immagini degli impianti di videosorveglianza della banca, che permettevano di ottenere altri indizi che corroboravano i successivi risultati ottenuti con la comparazione delle impronte lasciate da uno dei rapinatori.

Sulla base delle risultanze investigative conseguite dai Carabinieri, la Procura della Repubblica di Castrovillari richiedeva per l’indagato la misura cautelare del carcere, istanza condivisa dal G.I.P. che riteneva la stessa l’unica idonea a scongiurare la reiterazione della medesima condotta delittuosa, compiuta con una tale spregiudicatezza che si evince dalle modalità con cui i rapinatori hanno consumato il reato, in particolare gli stessi hanno agito di giorno, in presenza di numerose persone all’interno e all’esterno della banca, si sono dimostrati pronti ad usare la violenza pur di raggiungere il proprio scopo, tutti elementi che fanno ritenere estremamente elevato il pericolo che l’odierno arrestato commetta altri gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale, ovvero della stessa specie di quello per cui si procede, elemento avvalorato anche dal fatto che il I.G. risulta indagato per  aver commesso in altra data il reato di porto abusivo di armi. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Poggioreale (NA), mentre proseguono le indagini per identificare i correi, sul cui conto elementi importanti potrebbero essere ottenuti dall’analisi del materiale posto sotto sequestro durante la perquisizione presso l’abitazione dell’odierno arrestato.

 

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