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venerdì, Luglio 4, 2025
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Il viaggio in auto perché non poteva volare, il retroscena dietro l’incidente di Diogo Jota

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Emergono nuovi particolari sul tragico incidente che è costato la vita a Diogo Jota, attaccante del Liverpool, e al fratello André Silva, anche lui calciatore. I due viaggiavano a bordo di una Lamborghini Huracán a noleggio, che ha preso fuoco dopo essere uscita di strada sull’autostrada A-52, nei pressi di Cernadilla (Zamora), in seguito allo scoppio di uno pneumatico. Secondo le prime ricostruzioni, l’auto procedeva ad alta velocità.

I due fratelli stavano raggiungendo Santander per imbarcarsi su un traghetto diretto a Portsmouth, in Inghilterra. Jota, reduce da un intervento per una lesione polmonare, non poteva viaggiare in aereo a causa delle controindicazioni legate alla pressione atmosferica. La scelta dell’auto, su consiglio medico, era già stata adottata in passato dal calciatore per tornare in patria. Avevano previsto una sosta per la notte a Benavente, a circa un’ora e mezza dal luogo dello schianto, prima di proseguire il viaggio.

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Le cause dell’incidente

Secondo una ricostruzione preliminare fornita dalla Guardia Civil, lo scoppio dello pneumatico posteriore sarebbe avvenuto durante una manovra di sorpasso su un tratto di asfalto irregolare. Questo avrebbe fatto perdere il controllo della vettura, causando l’impatto e l’incendio che ha avvolto l’auto. La velocità elevata resta tra i principali fattori al vaglio degli inquirenti. Il limite di velocità in quel tratto è di 120 km/h.

Le condizioni della strada sotto accusa

La A-52, che collega la Galizia al Portogallo, è già stata oggetto di critiche per la cattiva manutenzione. Nell’aprile scorso erano state presentate diverse denunce per lo stato dell’asfalto, e solo dieci giorni fa una donna era rimasta gravemente ferita in un incidente avvenuto nella stessa zona.

Il dolore della famiglia

Rute Cardoso, moglie di Diogo Jota, ha raggiunto ieri l’Istituto di Anatomia Forense di Zamora per il riconoscimento delle salme tramite test del DNA. Solo dodici giorni fa la coppia aveva celebrato il matrimonio, alla presenza dei loro tre figli. Per lei e i familiari è stato attivato un servizio di supporto psicologico.

L’ultimo saluto

Oggi pomeriggio è prevista una veglia funebre nella cappella della Risurrezione a Gondomar, località vicina a Porto dove i due fratelli erano nati e cresciuti. I funerali si terranno domani mattina, alle ore 10, nella chiesa matrice della città.

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