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sabato, Aprile 27, 2024
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In arrivo la trascrizione dei messaggi vocali su WhatsApp, di cosa si tratta e come funzionerà

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A breve i messaggi vocali su WhatsApp potrebbero essere trascrivibili. Una novità che farà senz’altro piacere a chi non ama ascoltare i lunghi messaggi vocali sentendosi come “presi in ostaggio” per quel tot di minuti.

Presto non ci sarà più nulla di cui preoccuparsi. WhatsApp sembra infatti sul punto di consentire ai suoi quasi tre miliardi di utenti globali di trasformare in testo i messaggi di questo tipo, rendendoli di fatto analoghi a quelli scritti. A svelarlo, mercoledì 20 marzo, i sempre attenti esperti di WABetaInfo, che hanno scovato la novità nella versione 2.24.7.8 beta dell’app per Android.

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Come funzionerà la trascrizione dei messaggi vocali su Whatsapp

Non è la prima volta che si parla di trascrizione di messaggi vocali. Tante volte se n’era parlato in passato, ma ora l’aggiornamento sembra essere per davvero arrivato alle battute finali. A testimonianza di ciò, uno screenshot diffuso online nelle ultime ore: più nel dettaglio, per usufruire per la prima volta dell’aggiornamento sarà necessario “scaricare 150 MB di nuovi dati dell’app”. Ciò consentirà al servizio di impiegare il sistema di riconoscimento vocale dello smartphone per analizzare gli audio in entrata in modo da poterli poi stenografare con la consueta crittografia end-to-end. Una comodità non da poco, specie per gli utenti con difficoltà uditive, che si trovano in contesti rumorosi o più semplicemente che non hanno voglia né tempo di ascoltare le comunicazioni più lunghe (al netto della già esistente possibilità di aumentarne la velocità di riproduzione).

Ci sarà anche l’italiano tra le lingue traducibili?

Come sempre in questi casi, è ancora troppo presto per ipotizzare le esatte tempistiche del rilascio. Allo stesso modo è ancora ignoto quali lingue saranno inizialmente traducibili.

Ci sarà anche l’italiano? Probabile, ma si vedrà. Quel che è certo è che WhatsApp introdurrà il voice to text con notevole ritardo rispetto alla concorrenza. Telegram per esempio lo aveva abilitato per gli utenti Premium già a giugno 2022, poi lo ha reso accessibile a tutti (seppur con alcune limitazioni) a dicembre 2023.

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