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giovedì, Giugno 27, 2024
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Ancora un incidente sul lavoro, Pierpaolo muore a 18 anni schiacciato dalla seminatrice

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Un ragazzo di 18 anni, Pierpaolo Bodini, è morto giovedì mattina 20 giugno mentre era al lavoro a Brembio, comune in provincia di Lodi, all’interno di un’azienda agricola.

Secondo una prima ricostruzione il giovane lavoratore, insieme a un collega di 20 anni, soccorso in stato di choc, stava effettuando alcuni interventi di manutenzione su una seminatrice all’interno della cascina Bassanetti, quando un pezzo del mezzo si sarebbe staccato travolgendolo.

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Sul caso è stato aperto un fascicolo da parte della Procura di Lodi.

Pierpaolo muore a 18 anni schiacciato dal mezzo agricolo, il dolore della mamma

Sul posto è arrivata la madre che ha ricordato come “La passione della vita del figlio fosse proprio quel lavoro e che è morto facendo ciò che aveva sempre desiderato”. Il giovane più volte in passato aveva postato sui social immagini delle varie fasi della sua vita lavorativa, alle prese anche con con trattori e macchine agricole.

Sono intervenuti i soccorritori dell’Agenzia regionale emergenza e urgenza, l’Areu, con un’automedica e un’ambulanza. Sul luogo sono arrivati anche i vigili del fuoco, i carabinieri e gli esperti dell’Azienda di tutela della salute Ats.

“Siamo tutti senza parole – dice il sindaco di Brembio Oriana Ghidotti –. Morire sul lavoro è una cosa che fa ancora più rabbia. Della vittima sappiamo che era un gran lavoratore”.

La reazione dei sindacati

“Siamo sconvolti e indignati per l’ennesima tragedia che si è consumata all’interno di una cascina a Brembio, nel Lodigiano, in cui ha perso la vita un 18enne, rimasto schiacciato, secondo una prima ricostruzione, dalla caduta di un pesante componente di una macchina agricola mentre lavorava”, dichiarano in una nota congiunta, Paolo Capone, segretario generale Ugl, e Maurizio Buonfino, segretario regionale Ugl Lombardia.

“Siamo di fronte a una vera e propria emergenza nazionale, che non può essere considerata una semplice fatalità.. Il fenomeno delle cosiddette morti bianche è inaccettabile in un Paese avanzato, la cui Costituzione si basa sul diritto al lavoro. Crediamo che investire nella sicurezza significhi puntare sul rafforzamento dei controlli, sulla cultura della sicurezza e sulla formazione a partire dalla scuola. Riteniamo, inoltre, che intensificare le sanzioni sia doveroso in caso di violazioni delle norme. Il bilancio delle vittime in Italia mostra un trend insostenibile, per cui l’indignazione non basta più. Serve costruire un sistema che garantisca maggiori tutele ai lavoratori”, concludono.

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