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venerdì, Aprile 26, 2024
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«La seconda ondata Covid finirà tra marzo e aprile 2021», lo studio dell’Università di Napoli

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Dopo un estate passata con numeri incoraggianti, nell’ultimo mese l’Italia è ripiombata nell’incubo Covid. Una seconda ondata ha infatti colpito il nostro Paese, e potrebbe concludersi (diminuendo significativamente di numero) tra marzo e aprile 2021. Questo è quanto emerge da uno studio presentato durante la conferenza stampa The Pandemic Playbook da Francesco Sannino, membro della Royal Danish Academy of Science, della Finnish Academy of Science e professore all’Università di Napoli Federico II.

Il professor Sannino spiega come, purtroppo, i numeri delle analisi non siano incoraggianti: «Per la Spagna, dove la seconda ondata è iniziata in largo anticipo, si prevede che arrivi a toccare circa due milioni di persone, mentre per la Francia la stima si aggira intorno ai sette-otto milioni di persone. Per il momento non abbiamo ancora stime per l’Italia. In questa fase l’epidemia sta crescendo rapidamente e non ci sono dati sufficienti per avere proiezioni attendibili». Per il nostro Paese il dottore crede che possano valere le stime della Francia.

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Nei mesi scorsi, il gruppo di lavoro guidato da Francesco Savino aveva già previsto (tramite l’elaborazione di un modello) un aumento dei contagi (seconda ondata) tra ottobre e novembre. Con i dati in proprio possesso, ora il team ha elaborato una serie di equazioni e statistiche con le quali – rappresentando l’andamento della prima ondata -, si potrà prevedere la curva che caratterizzerà la seconda (prendendo in considerazione stati e regioni americani ed europei).

«La seconda ondata Covid finirà tra marzo e aprile 2021», lo studio dell’Università di Napoli

«Le nostre stimedice si sono dimostrate notevolmente affidabili per rappresentare la curva dei contagi nel corso del tempo, per cui speravamo che le decisioni governative si basassero maggiormente sui dati ottenuti e sulle previsioni che abbiamo fornito, ma non e’ stato così».

«Nella nostra analisi – afferma il professoreabbiamo cercato di comprendere il modo in cui avviene l’interazione tra i vari Paesi, con lo scambio di viaggiatori che diffondono l’infezione. La funzione ci consente di pensare alle varie aree come se fossero isolate, ma allo stesso tempo di incorporare dati relativi agli spostamenti tra le varie zone. Generalizzando l’approccio, abbiamo notato che la fine della prima ondata e’ avvenuta nella maggior parte dei Paesi e degli Stati analizzati a circa 14-17 settimane dai primi casi registrati».

«Se immaginiamo un sistema estremamente semplificato con solo due regioni – continua -, in cui solo la prima presenta casi accertati, la chiusura delle frontiere anticipata influenza il momento di picco. Quello che emerge ora e’ che siamo solo all’inizio della seconda ondata, e, in base all’efficacia e all’efficienza delle misure che stiamo adottando, le previsioni indicano che dovremo attendere marzo o aprile 2021 per la fine». A riportare le parole di Francesco Sannino è Cronache della Campania.

 

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