16.4 C
Napoli
venerdì, Aprile 26, 2024
PUBBLICITÀ

Lievito venduto al doppio del prezzo a S. Antimo, la denuncia: “Speculazione ingiustificata”

PUBBLICITÀ

Allo scoppio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio, ci era stato predetto un aumento dei prezzi. E, infatti, eccolo qui. Sono settimane, ormai, che assistiamo inermi all’imprevedibile accrescimento dei costi di benzina, gas e beni di prima necessità. Tanto che, ad un certo punto, ci è sembrato quasi di vivere un déjà vu del lockdown, con le code fuori ai supermercati e gli scaffali vuoti. Ma i prezzi impazziti sono davvero dovuti alla crisi in Ucraina o sono frutto della speculazione dei commercianti?

La speculazione dei commercianti sull’aumento dei prezzi

I consumatori non hanno impiegato molto a rendersi conto che, nella gran parte dei casi, l’aumento dei prezzi non trovava corrispondenza nell’aumento dei costi di materie prime e produzione. Che, in poche parole, si trattava di una speculazione bell’e buona. E che, quindi, l’effetto guerra e la crescente psicosi da accaparramento hanno solo servito agli approfittatori un’occasione di guadagno facile. Per questo se anche – secondo un’indagine del Messaggero – il costo del grano invece di aumentare sia diminuito, abbiamo visto il prezzo della pasta raddoppiare e pagnotte di un chilo vendute a quasi 10 euro. Per questo, ancora, paghiamo la benzina quasi il doppio rispetto a prima, senza che sia effettivamente necessario.

PUBBLICITÀ

La denuncia di un lettore riguardo il prezzo del lievito

Proprio sta mattina, nella posta di Internapoli è giunta la denuncia di un lettore riguardo al prezzo del lievito acquistato in un punto vendita a Sant’Antimo. “Salve, vorrei segnalare la speculazione del tutto ingiustificata che alcuni commercianti stanno esercitando a scapito di noi consumatori. Oggi ho acquistato del lievito di birra, solitamente venduto in confezione di due cubetti al prezzo di circa 25 centesimi. Oggi i cubetti mi sono stati venduti sfusi ed al prezzo di 30 centesimi ciascuno. Un aumento del 150% che non trova alcun riscontro in ciò che sta accadendo“.

La speculazione punita dal codice penale

Una situazione avvilente, ma che trova corrispondenza nella legge. Infatti, va ricordato che per l’articolo 501 bis del codice penale, l’aumento ingiustificato dei prezzi è punito con “la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822“.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

L’ex boss della Banda della Magliana esce dal carcere, sarà affidato ai servizi sociali

Massimo Carminati lavorerà con i migranti. Questa la decisione per l'ex boss della Banda della Magliana, conosciuto nell'ambiente criminale...

Nella stessa categoria