«Abbiamo espresso un enorme mole di gioco ma dobbiamo essere più cinici sotto porta». Queste, in sostanza, le parole del presidente Salvatore Sestile, intervistato al termine della gara al “Raffaele Paudice” di San Giorgio a Cremano. In effetti, i due concetti chiave caratterizzanti sono esattamente questi. Fino ad un attimo prima dell’esonero di Mister Mandragora, il Giugliano era ridotto ad un’accozzaglia di principi basilari non necessariamente funzionanti. Riuscire a registrare una serie di più di sei passaggi consecutivi e a palla raso terra era diventata cosa assai difficile. Come assistere ad una vittoria. C’è da dire che, per volontà della dirigenza, la rosa era stata costruita con criterio. Il livello medio della rosa era ed è decisamente in linea con le posizioni medio alte del torneo d’Eccellenza Campana (Girone A). Eppure, è difficile trovare qualcosa di salvabile. Fino alle dimissioni di Mister Madragora.
Un nuovo Mister, un nuovo approccio
Sulla panchina viene (ri)chiamato Domenico Gargiulo. Per tutti, Mimì. Oppure, il Mister. Fate voi. La dirigenza gli ha chiesto solo una cosa: traghettare il Giugliano verso una salvezza sicura. Magari evitando la lotteria dei play out. Del resto, non era semplice chiedere e pretendere qualcosa in più. La squadra sembrava totalmente allo sbando. Fisicamente e, soprattutto, tatticamente. Mister Gargiulo è uno che sui campi della periferia calcistica italiana ci ha passato forse più tempo che in casa sua. La sua esperienza, fatta di gioie e dolori, è assai preziosa. Evidentemente, era l’unica medicina in grado di curare i mali del Giugliano, ridotto a un moribondo calcistico. Ed eccoci al punto. Anzi, eccoci ai concetti chiave dettati dal presidente Sestile. Gioco e cinismo. Che vuol dire ordine e concretezza. O anche, giocare finalmente al calcio. Al di là dei risultati, l’imperativo è giocare a qualcosa che si possa definire tale.
Ottimo punto per i ragazzi di Mister Gargiulo
Non è un caso che il malumore dei tifosi sia scemato rapidamente. Potreste obiettare che è semplice quando arrivano i risultati. Giusto. Ma, i risultati quasi mai sono figli del caso. Soprattutto in questo girone dantesco del calcio italiano. Qui è la fame di progresso a darti una marcia in più. Quella che ti fa vincere le partite, appunto. Mister Gargiulo ha semplicemente messo i tasselli al loro posto. Ha applicato idee semplici ai concetti di base. Il risultato più evidente è il livello di concentrazione che i suoi ragazzi mostrano sul campo. Questo è un segno chiaro della comunione d’intenti tra squadra e tecnico. Ma non solo. I principi tattici di Mister Gargiulo sono facilmente e rapidamente assimilabili da tutti. Rullino di marcia: 3 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, 8 goal fatti, 3 subiti. Punti pesanti con la Puteolana. 4 punti negli scontri diretti con Frattese e San Giorgio. Una sconfitta di misura in casa della seconda della classe. Cantava Pino Daniele, “tutta n’ata storia“.