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venerdì, Aprile 26, 2024
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Napoletani scomparsi, i familiari: “Ricompensa per chi ci dà notizie”

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Una ricompensa per avere informazioni sui tre italiani scomparsi in Messico. È la somma messa a disposizione dai familiari di Raffaele Russo, napoletano di 60 anni, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino, 25 e 29 anni, di cui non si hanno più notizie dal 31 gennaio scorso. La notizia viene rilanciata dall’agenzia francese Afp che ha parlato con i familiari della famiglia Russo. «Il governo messicano non ha promesso alcuna ricompensa in cambio di informazioni» ha detto Francesco Russo, uno dei parenti. «Non posso mettere la mano sul fuoco su quello che stanno facendo, spero e ho fiducia nella giustizia, ma non ho alcuna certezza» prosegue Russo, assicurando che la ricompensa offerta non vuole interferire con le indagini. France Presse riporta questo dato: in Messico sono 33.153 le denunce di scomparsa risalenti al 2017; 197 riguardano stranieri mentre 2.197 sono circoscritte allo stato di Jalisco, quello dell’ultimo avvistamento dei tre italiani. A fine febbraio erano stati arrestati quattro poliziotti della stazione di Tecalitlan (appunto nello Jalisco) accusati di «sparizione forzata». Gli agenti li avrebbero venduti per 43 euro – la cifra era stata indicata dalle due famiglie – a bande criminali.

I poliziotti rinviati a giudizio

Già rinviati a giudizio, per loro è scattato un anno di carcere preventivo. Gli agenti hanno confessato ma non hanno rivelato il nome della banda alla quale gli italiani sono stati dati né a quale prezzo. La zona di Jalisco è nota per i rapimenti lampo, specie di stranieri, ad opera di bande vicine ai narcotrafficanti in cambio di denaro. Secondo la famiglia dei tre napoletani, i loro cari sarebbero stati venduti dai poliziotti che li avevano bloccati. «La missione – ha riferito il legale Claudio Falleti – si è svolta su tre livelli: politico, giudiziario e investigativo. Amendola ha prima incontrato il suo omologo messicano, poi ha avuto contatti con la procura di Guadalajara e con il vice governatore dello stato di Jalisco. Noi – ha detto ancora l’avvocato Falleti – dopo oltre 60 giorni di buio, chiediamo al nostro ministero dell’Interno che si attivi per ottenere l’invio di investigatori italiani sul posto». Alla Farnesina, insieme con il legale, si sono recati Francesco Russo, figlio di Raffaele Russo, e altri familiari dei tre. «Alle controparti messicane sono state ribadite l’importanza che il governo attribuisce alla vicenda e l’urgenza di fornire al più presto notizie ed elementi certi alle famiglie» dei connazionali scomparsi in Messico, «richiedendo al riguardo massime rassicurazioni sull’impegno profuso dalle Autorità locali per risolvere rapidamente il caso», si legge in una nota diffusa dalla Farnesina.

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