Scambio di salme all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Una storia, riportata da Fanpage.it, che risalirebbe ad inizio mese quando viene contattata una agenzia di onoranze funebri napoletana per un decesso di un paziente Covid-19 nel nosocomio puteolano. La salma, come da protocollo per le norme anti contagio, viene “sigillata” in un sacco blu. Il giorno successivo, il 4 aprile, gli addetti vanno a ritirare il corpo e si rivolgono ai vigilanti dell’ospedale, che sono incaricati della gestione della sala obitorio. Non c’è nessuno presente, come impongono le norme anti coronavirus, quindi nessuno che possa occuparsi del riconoscimento. La salma viene così prelevata e portata via per essere cremata.
Il giorno dopo però ‘qualcuno’ deve essersi accorto dell’errore visto che arriva una telefonata dall’ospedale che avvisa del probabile errore. Inizia così uno scarivabarile con l’ospedale che sostiene che ci sia stato un errore dell’agenzia funebre mentre quest’ultima ribatte specificando che i suoi dipendenti non hanno accesso alla sala mortuaria in autonomia e che sulla salma non vi era alcuna forma di identificazione. Il titolare allora contatta il suo legale, che in serata invia una comunicazione all’ospedale, e per conoscenza ai carabinieri di Pozzuoli.
