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venerdì, Giugno 21, 2024
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Bradisismo e terremoto nei Campi flegrei, gli sfollati temono lo sciacallaggio

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A Pozzuoli, i nastri bianco e rossi segnalano i danni. Si vedono a Piazza a Mare, dove limitano l’accesso alle tende agli occupanti e al personale della protezione civile, e in ogni angolo ferito della città, dove ci sono edifici sgomberati o voragini causate da perdite d’acqua. Il bianco e il rosso delimitano il pericolo, che si tratti di pezzi di intonaco simili a sassi o di polvere grezza nei palazzi danneggiati, sui marciapiedi o nelle strade. Indicano crepe e fessure visibili anche all’esterno, separando la città tra la parte stremata e quella resiliente. Dopo lo sciame sismico di lunedì sera, causato dalla scossa di magnitudo 4,4, Pozzuoli ha una doppia pelle. Alcuni palazzi hanno perso l’intonaco, rivelando il tufo sottostante, mentre altri restano intatti: illesi e antisismici.

Si temono atti di sciacallaggio 

La notte tra venerdì e sabato, dalle ore 2.58, Pozzuoli  ha ripreso a tremare. La scossa più forte, questa volta, ha avuto magnitudo 2.7, con epicentro ad una profondità di 2 chilometri. «Vengono sempre di notte», riferiscono i cittadini. Quasi come il mostro delle favole d’infanzia, che attende il calar della sera per uscire allo scoperto. Forse è così, o forse di notte si sentono più vulnerabili e vivono la paura della paura stessa, quella che fa andare a dormire vestiti o con una borsa già piena in prossimità della porta d’ingresso. A “ballare”, come dicono i cittadini puteolani, non hanno mai smesso, ora però si continua con una città ferita. Le tende della protezione civile appaiono come un cerotto per chi ha paura di rientrare in una casa lesionata, ma non ancora controllata.

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«Dopo l’ultima scossa la mia casa è piena di crepe ed ho paura a rientrare. Mi hanno riferito che ci sono oltre 800 segnalazioni e dobbiamo aspettare il nostro turno», spiega Maria Nappi residente nel viale Bognar. Dalla tendopoli in via Vecchia delle Vigne, invece, Angela mostra l’ordinanza di sgombero ed un foglio rilasciatole venerdì, al Palatrincone da operatori del Comune, con un numero identificativo per ottenere un alloggio temporaneo. La sua casa dista pochi metri e la paura di atti di sciacallaggio si aggiunge a quella del bradisismo. «Siamo scesi per intimorire dei ragazzi che giravano sui motorini e che avevano intenzione di entrare nelle nostre case», racconta la cittadina.

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