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venerdì, Aprile 26, 2024
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Processo bis al clan Contini, scarcerato il ras Nicola Rullo

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Dal carcere duro alla libertà. Questa la notizia più clamorosa giunta questa sera dal processo d’appello che vedeva alla sbarra i vertici del clan Contini dopo il maxi blitz che nel giugno 2019 decapitò la cosca del Vasto-Arenaccia, colonna portante dell’Alleanza di Secondigliano. La notizia, anzi una vera e propria bomba, è la scarcerazione di Nicola Rullo che, per effetto della condanna comminatagli dalla Corte d’Appello di Napoli (VI sezione presidente Antonia Gallo), condanna a due anni e otto mesi, e avendo già scontato la sua pena, torna libero. Merito dell’abile lavoro svolto dal suo legale, l’avvocato Domenico Dello Iacono, che è riuscito ad ottenere un risultato incredibile per il suo assistito considerato come un vero e proprio ‘pezzo da novanta’ della cosca. Stessa sorte e stessa conclusione per uno dei colonnelli più fedeli di Rullo, Umberto Falanga, condannato a cinque anni e quattro mesi ma, ritenuta la continuazione anche con precedente sentenza, anche per lui si aprono le porte del carcere. Anche Falanga era difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono. Altro risultato di un certo peso quello per Antonio Cristiano: il ras del Borgo Sant’Antonio Abate ha ottenuto un consistente sconto rispetto al primo grado ottenendo sei anni di reclusione: Cristiano era difeso dagli abili avvocati Leopoldo Perone e Giuseppe Perfetto.

Tutte le condanne per i Contini

Per quanto riguarda le altre condanne Ciro Acanfora 9 anni e 4 mesi, Salvatore Acanfora 2 anni e sei mesi, Antonio Aida 12 anni, Antonio Aieta 9 anni, Giuseppe Ammendola 23 anni, Gaetano Attardo 14 anni, Giulio Barbella 12 anni e sei mesi, Ettore Bosti 16 anni ma in continuazione con precedente condanna, Angelo Botta 10 anni e otto mesi, Nicola Botta 12 anni e 2 mesi, Salvatore Botta ’82 9 anni, Salvatore Botta ’50 25 anni di reclusione, Vincenzo Capozzoli 13 anni e 8 mesi, Alfredo De Feo 16 anni, Giuseppe De Rosa 10 anni e 8 mesi, Gennaro Fiorillo 15 anni, Emanuele Grasso 2 anni e 8 mesi, Roberto Murano 12 anni, Umberto Muscerino 3 anni, Salvatore Percope 7 anni, Patrizio Picardi 6 anni, Luciano Poggi 5 anni e 4 mesi, Giuseppe Tolomelli 3 anni e 8 mesi, Vincenzo Tolomelli 10 anni. Dalle indagini culminate nel maxi blitz di tre anni emerse che i Contini gestivano tutte le attività di un ospedale di Napoli, il San Giovanni Bosco: lì controllavano ogni aspetto, dalle assunzioni agli appalti, alle relazioni sindacali. Non solo. Con la complicità dei sanitari portavano avanti il fiorente business delle truffe assicurative, anche per altri clan.

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