Continua a professarsi innocente tramite i suoi avvocati Raimondo Caputo, imputato nel processo di secondo grado per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo.
Marianna Fabozzi, sua compagna all’epoca dei fatti, è accusata invece di non aver impedito che Caputo abusasse di sua figlia, compagna della piccola Fortuna.

“Non esiste prova che sia stato lui“

L’altra mattina hanno preso la parola gli avvocati del ‘mostro del parco verde di Caivano’ e della sua ex compagna. Secondo quanto riportato da ‘Il Roma’, dopo le parti civili, ha parlato Paolino Bonavita, difensore di Caputo. L’avvocato ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito in quanto “non esiste prova che sia stato lui“.
Il penalista ha contestato le accuse di una minorenne che, nel corso di un incidente probatorio, ha detto di averlo visto allontanarsi con Fortuna Loffredo contro la sua volontà fino all’ottavo piano, da dove ci fu poi la caduta e la morte della piccola. «Volevo fare la spia», ha raccontato la giovane.
«Anche le dichiarazioni di altri testimoni sono contrastanti», ha sostenuto Bonavita che, in seconda istanza, ha chiesto la derubricazione del reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale.
Anche l’avvocato di Marianna Fabozzi, ha chiesto l’assoluzione o, in alternativa, una pena più mite.

L’accaduto

ll 24 giugno 2014 Raimondo Caputo, arrestato per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, avrebbe costretto la bambina a salire sul terrazzo all’ottavo piano dello stabile nel quale entrambi abitavano. Da qui l’avrebbe lanciata nel vuoto, probabilmente a seguito del rifiuto della minore di subire l’ennesima violenza sessuale.

Il caso del piccolo Antonio

Caputo, secondo gli investigatori, avrebbe costretto Fortuna a subire ripetuti atti sessuali; inoltre avrebbe abusato sessualmente di altre due minori, una delle quali compagna di gioco della piccola. Inoltre Marianna Fabozzi è la madre di Antonio Giglio, bimbo di 3 anni morto in circostanze simili a quelle di Fortuna, circa un anno prima