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sabato, Aprile 27, 2024
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Professoressa sospesa dall’incarico, umiliava gli studenti agli esami

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In seguito ad alcune circostanze particolari, caratterizzate da comportamenti non consoni, una professoressa universitaria ha ricevuto la sospensione dal suo ruolo per i prossimi quattro mesi. La valutazione di tale scelta ha seguito notevoli segnalazioni da parte degli studenti. Questi, infatti, scrivendo una lettera, recapitata poi al rettore dell’ateneo, l’avevano messo al corrente di dinamiche inaccettabili come riporta Fanpage.

Sospesa dall’incarico

Sabina Tuzzo, docente universitaria di lingua e letteratura latina all’Università del Salento ha subito un netto esonero dal suo incarico con conseguente sospensione dello stipendio. La decisione è pervenuta dal Consiglio d’Amministrazione dell’ateneo pugliese, su richiesta della Commissione di disciplina. Le accuse sulla base delle quali la professoressa viene accusata e, di conseguenza, punita riguardano offese e umiliazioni che questa rivolgeva ai suoi studenti. “Fingeva di non sentire le mie risposte, mi ha bocciato in mezzo minuto perchè non ricordavo un verbo. I suoi rimproveri non sono altro che offese e critiche, nessun consiglio per migliorare”. Queste soltanto alcune delle testimonianze degli studenti sottoposti alle assurde pratiche di valutazione perseguite dalla professoressa.

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Ora gli studenti vanno in cura    

Giunti ormai ad un limite gli studenti decidono di allertare la ministra dell’Università Bernini e il rettore dell’ateneo Fabio Pollice, al quale spediscono una lettera. Tramite questa pratica vengono a conoscenza delle improprie modalità di sviluppo degli esami e dei comportamenti subdoli ai quali gli studenti erano sottoposti a causa della professoressa. Elemento particolarmente critico non si concentra soltanto su un punto di vista universitario in quanto si propaga anche nelle zone della sfera personale dello/a studente/essa. Non a caso, alcuni studenti dopo aver risentito di tali critiche demolitive hanno intrapreso delle cure psicoterapiche. In tutto questo altra componente stridente in questa visione deforme era la presenza del marito della docente. L’uomo non si limitava tra l’altro ad assistere poiché pur non essendo abilitato interrogava gli studenti. Tutto questo è stato ritenuto inammissibile dal Rettore che ha preso nell’immediato i giusti provvedimenti.

L’assurda realtà raccontata dagli studenti 

“A determinare un ulteriore stadio della gravità riguardo all’impropria procedura di valutazione della docente, già di per sé gravissima, è la presenza del coniuge. L’uomo ormai in pensione non possiede l’abilitazione per esaminare gli studenti eppure, puntualmente, lo fa. Umilia studenti e studentesse con grida e offese perfettamente udibili al di fuori dell’aula”. 

Tentativi di difesa e negazione dei fatti 

Dopo aver risentito delle accuse, la professoressa di lingua e letteratura latina dell’Università del Salento tenta con spudorate attenuazioni di estorcere vantaggi dalla realtà dei fatti impossibile da attutire. La docente ha definito le accuse degli studenti come “illazioni infondate, offensive e diffamatorie”. Sostiene che a diffondere queste voci siano stati gli studenti che hanno riscontrato esito negativo. Questi si presentavano in alcuni casi, secondo la docente, ad un passo dalla laurea con l’intento di strapparle un voto dignitoso o una promozione gratuita sulla base che quello fosse il loro ultimo esame. Unica dinamica che la professoressa ha confermato riguarda la presenza del marito che avrebbe esaminato alcuni studenti con l’esame in debito. Il tutto sarebbe avvenuto, secondo le dichiarazioni della docente, su esplicita richiesta degli studenti.

 

 

 

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