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martedì, Aprile 30, 2024
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Racket alla Sonrisa, il boss si complimentava con l’esattore: “Hanno aumentato”

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Dal carcere Michele Onorato è riuscito a dare indicazioni sul giro di estorsioni agli affiliati del clan del Rione Moscarella. Il gruppo  criminale di ‘o pimuntese è nato in seguito alla scissione dai Cesarano ma è riuscito a imporre il pizzo agli imprenditori della Costiera Sorrentina. Tra le vittime della camorra ci sono stati anche i titolari del Grand Hotel La Sonrisa, struttura nota al pubblico nazionale come il Castello delle Cerimonie. Dunque Michele Onorato e il figlio Silverio hanno inviato il loro emissario Salvatore Scotognella detto ‘o talebano.

Nonostante padre e figlio fossero detenuti, l’esattore ha minacciato Sabatino Polese fino a farlo pagare il pizzo da 5mila euro. La Procura di Napoli è riuscita a ricostruire la vicenda grazie alle intercettazioni telefoniche e alle immagini del sistema di videosorveglianza installata all’esterno de La Sonrisa.

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L’INTERCETTAZIONE TELEFONICA DOPO LA RISCOSSIONE DEL PIZZO ALLA SONRISA

Il 29 settembre è stata registrata una conversazione tra ‘o pimuntese e ‘o talebano, infatti, dalle loro parole i magistrati hanno avuto la conferma dell’avvenuta l’estorsione nei confronti degli imprenditori de La Sonrisa. Inoltre l’incasso dell’estorsione sarebbe andato oltre le aspettative degli affiliati del clan.

Salvatore Scatognella: Comunque sono 5.

Michele Onorato: Ne sono 5? Allora hanno aumentato perché erano 3-6-9. 

S.S: Si anche voi mi avete sempre detto 9, io lo sapevo già però. 

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Ieri la Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 11 persone di cui 9 sottoposte alla custodia in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Sono ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e detenzione a fine di spaccio di droga, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata clan del Rione Moscarella, operante nei comuni di Castellammare di Stabia, Pompei, S. Antonio Abate e zone limitrofe.

In particolare, nel corso delle indagini svolte dalla S.I.S.C.O. di Napoli e dallo SCO, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Napoli, sarebbero stati individuati vari episodi estorsivi, posti in essere in danno di alcuni operatori commerciali.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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