Rapina al ristorante Antonio La Trippa, si chiarisce la dinamica dei fatti. A spiegare ad InterNapoli.it come sono andate realmente le cose è lo stesso titolare, Pino Bozza. «Innanzitutto – tiene a precisare il gestore rispetto a quanto scritto dalla nostra testata in precedenza – va detto come al momento della rapina, alle 19 di domenica, ci fossi solo io e nessun altro. I clienti infatti erano andati già via ed oltre a me, ma all’esterno del locale, c’era il nostro parcheggiatore». Bozza poi entra nello specifico. «All’improvviso ho visto questi due ragazzi, giovanissimi e dall’accento napoletano, entrare al ristorante e dirigersi verso di me entrambi armati di pistola, indossando un cappello e uno scalda collo per non farsi riconoscere. La richiesta è stata una sola: consegnarli il rolex Daytona che indossavo al braccio», dal valore stimato di 30.000 euro circa. Subito dopo, aggiunge il titolare del ristorante Antonio La Trippa, «i due si sono dileguati e non hanno preso nient’altro: né l’incasso né la catenina che avevo al collo. Il colpo di pistola non è stato sparato dentro ma fuori, con l’intenzione dei rapinatori di aprirsi un varco per la fuga visto che c’era alle loro calcagna un collaboratore che voleva fermarli. Questi sono i fatti e, ripeto, al momento della rapina nel locale c’ero solo io e nessun cliente».
I precedenti
Non è la prima volta che a Pino Bozza viene sottratto un orologio. Nella precedente occasione l’uomo, col vano tentativo di proteggere un Gmt, si beccò una pallottola in un piede dai rapinatori perché, ricorda, «in quel caso effettivamente ho reagito». Ma, nonostante una seconda rapina, «io non ho paura e vado avanti senza problemi. A mio modo di vedere la sicurezza ce la creiamo noi, bisogna essere tutti attenti. Sicuramente non mi faccio scalfire però una cosa a questa gente la dico: che esempio date ai vostri figli? Quello di recarsi in un’attività commerciale e rapinarla con la minaccia di una pistola?»
