Rapina in gioielleria a Torino, giuglianese libero per non aver commesso il fatto. Antonio Marrone, classe 2001, difeso dagli avvocati Giovanni Marrone e Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, si era protestato innocente dal primo giorno. Eppure sia il GIP del Tribunale di Torino, dottoressa Silvia Salvadori, che il Pubblico Ministero Dott.ssa Eugenia Ghi non avevano creduto alla sua versione, lasciandolo nel carcere di Poggioreale.
Un interrogatorio di garanzia davanti al GIP, un secondo interrogatorio davanti al pubblico ministero, non erano bastati perché vi era una prova inconfutabile: il DNA di Marrone Antonio era presente sia sulla pistola che sul marsupio utilizzato dai veri rapinatori della gioielleria Pasetto di Torino.
Ben 25 giorni in cella per arrivare alla verità: Marrone Antonio non ha commesso la rapina. È stato il Tribunale del Riesame di Torino (Presidente Dott.ssa Loretta Bianco) che accogliendo la tesi degli avvocati Marrone e Poziello, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza. Gli avvocati hanno effettuato delle indagini difensive, raccogliendo prove che il giovane innocente si trovasse in giugliano in Campania e non in Torino il giorno della violenta rapina. Marrone Antonio è stato scarcerato ieri sera dal penitenziario di poggioreale, potendo finalmente gridare “libertà” ed abbracciare i propri familiari, molto conosciuti a Giugliano, che lo avevano sempre creduto.