Il 2023 sarà l’anno del cambiamento per i percettori del reddito di cittadinanza. Quella che il governo ha in mente per i beneficiari occupabili del Reddito di cittadinanza, di qualunque cosa si tratti, ma soprattutto quella del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol) che va a regime e sul quale il Pnrr investirà 4,4 miliardi entro il 2025.
Lo aveva preannunciato la maggioranza già nel proprio programma elettorale e nel testo del disegno di legge di bilancio . Ora il maximenedamento del governo introduce una ulteriore stetta rispetto al testo approvato il 21 novembre scorso che sarà discusso in Parlamento per l’approvazione definitiva a partire da mercoledì .
Si prevede che per il 2023 il reddito di cittadinanza sia riconosciuto per un massimo di sette mensilità per i percettori occupabili.
L’articolo 57 della bozza di DDL prevede una riforma complessiva delle misure di sostegno alla povertà e per l’inclusione che porterà allo stop definitivo del RDC nel 2024
Ci sarà bisogno ovviamente di un provvedimento di legge da predisporre nei prossimi mesi.La novità dal punto di vista finanziario comporta un risparmio di spesa di circa 950 milioni di euro per il 2023 , mentre si confermano gli stanziamenti della legge di bilancio 2020 per gli anni successivi, in vista del nuovo strumento che sostituirà il Reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza 2023: la durata cambia
Secondo la nuova versione dell’art. 57 approvata in Commissione la durata massima dell’erogazione del contributo economico del Reddito di cittadinanza dal 1 gennaio 2023 diventa di 7 mesi , ordinariamente , mentre la bozza uscita dal CDM parlava di 8 mesi.
Faranno eccezione , cioè la durata massima resta di 18 mesi, solo per i nuclei familiari
- con minori
- con persone disabili (come definite dal DPCM del 5 dicembre 2013, n. 159)
- con persone di età superiore ai 60 anni.
La modifica per il 2023 non riguarda quindi la Pensione di cittadinanza.
Da segnalare anche che l’eventuale reddito da lavoro percepito con contratti di lavoro stagionale o intermittente, fino a all’importo di 3mila euro lordi, non viene calcolato ai fini della determinazione dell’importo del reddito di cittadinanza. Ai datori di lavoro privati che nel 2023 assumono con contratto di lavoro a tempo indeterminato beneficiari del Rdc è riconosciuto l’esonero del 100% dei contributi previdenziali.
2) Reddito di cittadinanza e obblighi per gli occupabili
A decorrere dal 1° gennaio 2023, i soggetti occupabili (dai 18 ai 60 anni):
- devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione e/o di riqualificazione professionale In caso di mancata frequenza al programma assegnato il nucleo del beneficiario del reddito di cittadinanza decade dal diritto alla prestazione. Le regioni sono tenute a trasmettere all’Anpal gli elenchi dei soggetti che non rispettano l’obbligo di frequenza.
- Nel caso di stipula di contratti di lavoro stagionale o intermittente il maggior reddito da lavoro percepito, entro il limite massimo di 3.000 euro lordi, non influisce sull’importo del Reddito di cittadinanza. Vanno quindi comunicati all’Inps solo i redditi eccedenti tale limite massimo .
- Il contributo economico cessa se il percettore non accetta la prima offerta di lavoro congrua.
Il disegno di legge abroga gli articoli riferiti al patto per il lavoro e di inclusione sociale che prevedeva l’intervento dei Centri per l’impiego e dei servizi sociali dei Comuni per predisporre le misure di reinserimento lavorativo e sociale, mai effettivamente decollate.
Si dovranno attendere certamente dopo l’approvazione della legge finanziaria, provvedimenti attuativi del ministero e dell’ANPAL che chiariscano per il 2023 l’operatività in questa materia.