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sabato, Aprile 27, 2024
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Ristoratore di Napoli accusa Selvaggia Lucarelli: “Ho chiuso anche per colpa sua, vittima di gogna mediatica”, ma la giornalista lo smentisce

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Mariano Scognamiglio, il ristoratore originario di Napoli ed aretino d’adozione, ha chiuso definitivamente il suo locale perché, da come lui stesso racconta, vittima della “gogna mediatica” e punta il dito a Selvaggia Lucarelli: “Dovrebbe pensare due volte prima di parlare delle vite delle persone comuni“.

“Mi sono sentito boicottato”

Anch’io sono stato vittima della gogna mediatica, anch’io esposto alla shitstorm dei dubbi di Selvaggia Lucarelli, come la collega suicida di Sant’Angelo Lodigiano” spiega il ristoratore campano. Quest’ultimo da tempo non aveva “vita facile” ad Arezzo, prima che la Lucarelli “entrasse in scena”. Il ristoratore ha infatti spiegato di non sentirsi accettato ed addirittura di essersi sentito “boicottato dagli aretini” perché gay.

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È cominciato tutto quando ho partecipato a ’4 ristoranti’ di Alessandro Borghese e nel corso del programma è venuto fuori esplicitamente la mia preferenza sessuale, anche grazie al bacio che in trasmissione ci siamo scambiati col mio compagno” spiega il ristoratore campano.

Le accuse del ristoratore

Il ristoratore ha accusato la giornalista Selvaggia Lucarelli di aver contribuito al declino dei suoi affari: “Per carità, non ho mollato solo perché lei ha sollevato dubbi su quanto avevo detto a proposito dei clienti che disertavano il ristorante per il mio orientamento sessuale, ma certo anche quello ha pesato. Anch’io mi sono sentito nudo di fronte alla tempesta mediatica, capisco la signora che non ha retto al ludibrio ed è finita come è finita“.

Selvaggia Lucarelli aveva infatti commentato su X scrivendo: “Racconto ridicolo… si risveglia dopo tre anni e dice che gli aretini sono omofobi…Ma perché pubblicate ‘sta roba? Se il problema è che sei gay e non che sei andato in crisi perché hai cambiato sede e per la pandemia, non è con la raccolta fondi che gli aretini cambiano idea“.

Il ristoratore racconta che, a suo parere, da questo post le cose sono peggiorate. “La raccolta fondi che avevo iniziato si è bloccata o quasi e si è accentuato lo scollamento fra me e la città. Basta i guardare i numeri dei soldi affluiti prima del tweet e di quelli dopo. La chiusura a quel punto era solo questione di tempo“. “Al posto mio arriverà qualche altro ristorante multietnico, tanto ormai in quella zona sono tutti così. Pazienza, basta che nessuno poi si lamenti. Adesso continuo a insegnare, professore precario di materie aziendali in un istituto superiore cittadino“.

Persone come lei dovrebbero pensarci due volte prima di entrare a gamba tesa nella vita delle persone comuni. Loro al chiasso mediatico ci sono abituati, noi invece ci sentiamo esposti nella nostra intimità. E a me è andata bene, alla fine ho solo chiuso un locale, a fare gesti autolesionisti non ci penso proprio” ha concluso il ristoratore.

Selvaggia Lucarelli, appena appresa la notizia sui social e sui giornali, ha annunciato querele nei confronti del soggetto. Ha infatti respinto ogni accusa avanzata nei suoi confronti. 

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