Sardegna divorata dalle fiamme. Sono oltre 20mila gli ettari di territorio, boschi, oliveti, campi coltivati e aziende agricole devastate dall’incendio. Danneggiate anche le abitazioni e quasi 1500 le persone sfollate. Questo il drammatico bilancio del gigantesco rogo scoppiato nel Montiferru, nell’Oristanese. Il fuoco, dopo aver percorso oltre cinquanta chilometri, non è stato ancora domato. E come se non bastasse, continua a minacciare case a aziende.
Per contrastare le fiamme sono in azione oltre 7.500 uomini tra Corpo forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile, volontari, ma anche Croce Rossa Italiana. Presenti anche Carabinieri e Polizia di Stato, mentre sono in volo sette Canadair, più due in arrivo dalla Francia richiesti dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, 11 elicotteri della flotta regionale. La situazione, purtroppo, resta però ancora molto difficile.
Le alte temperature alimentano il fuoco
Le alte temperature ed il vento, inoltre, hanno alimentato il fuoco che è divampato prima circondando Santu Lussurgiu e poi spostandosi a Cuglieri. Il paese è stato ‘tormentato’ dalle fiamme per tutta la notte, con 200 persone che sono state sfollate. Con loro, anche tutti gli abitanti di Sennariolo.
Il fuoco si è poi spostato raggiungendo Porto Alabe e contemporaneamente il forte vento di scirocco riaccendeva i focolai anche a Santu Lussurgiu, nella frazione di San Leonardo. Cinquanta, in totale, le famiglia allontanate. Il gigantesco rogo non ha risparmiato il millenario olivastro Sa Tanca Manna, simbolo di Cuglieri.
«La Sardegna non verrà lasciata sola»
Il presidente della Regione, Christian Solinas ha chiesto al governo «un sostegno economico immediato per ristorare i danni e che una quota del PNRR sia subito destinata alla Regione». «La Sardegna non sarà lasciata sola», garantisce Mara Carfagna, ministro per il Sud.