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domenica, Aprile 28, 2024
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Scandalo in carcere, sesso con la moglie del detenuto per far entrare droga e telefonini

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Sesso e mazzette in cambio delle consegne di droga e telefonini direttamente in carcere. Sono questi i dettagli emergenti dall’operazione Alcatraz coordinata dalla Procura di Trapani che, oggi, è culminata con un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 24 persone. Dal ottobre 2019 ad oggi sarebbero stati documentati alcuni episodi di corruzione degli agenti della polizia penitenziaria.

SESSO IN CAMBIO DELLE CONSEGNE IN CARCERE

Quindi le prestazioni sessuali della moglie di un detenuto sarebbero state concesse in cambio di droga, telefonini, armi improprie, sigarette e profumi. Spesso i destinatari erano gli affiliati alla criminalità organizzata, reclusi nei reparti di Alta Sicurezza. Le indagini dei carabinieri sono state favorite anche dalla denuncia di alcuni detenuti passati dal Pietro Cerulli.

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IL VIDEO DEL BLITZ

UNO SPACCATO INQUIETANTE

Si tratterebbe, quindi, di uno spaccato inquietante della realtà carceraria trapanese all’interno della quale i detenuti avrebbe usato i telefoni per comunicare con l’esterno. Avrebbero fatto ricorso a diversi espedienti per introdurre gli oggetti proibiti nella struttura: alcuni detenuti lì nascondevano nelle scarpe e nelle parti intime, alcuni complici lanciavano all’interno dell’istituto penitenziario di un pallone da calcio “farcito” con telefoni cellulari, senza dimenticare il volo dei droni utilizzati dagli specialisti proprio come un servizio di delivery.

GLI EXTRA DEGLI AGENTI PENITENZIARI

Secondo gli inquirenti alcuni agenti infedeli avrebbero anche utilizzato falsi certificati di malattia per poter svolgere lavori extra come, ad esempio, il servizio di sicurezza nei locali notturni. Nel corso dell’operazione Alcatraz sono state complessivamente sottoposte ad indagini 30 persone, tra cui 4 agenti di polizia penitenziaria non più in servizio. Uno degli ex agenti è indagato perché non avrebbe denunciato all’autorità giudiziaria il presunto pestaggio di un detenuto condotto da parte di alcuni agenti penitenziari.

I DETTAGLI DEL OPERAZIONE

Il blitz dei carabinieri è scattato stamattina nelle città di Trapani, Palermo, Benevento, Bari, Porto Empedocle, Mazara del Vallo e Avola. Nelle diverse città meridionali sono entrati in azione i militari del Comando Provinciale di Trapani e il personale del Nucleo Investigativo Regionale Sicilia della Polizia Penitenziaria. Dunque è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Trapani, nei confronti di 24 persone. Sono 17 gli indagati finiti in carcere, 5 ai arresti domiciliari e 2 sottoposti obblighi di dimora.

Gli indagati dovranno, quindi, rispondere dei reati di corruzione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, abuso d’ufficio, truffa aggravata, falsità materiale di atti pubblici, falsità ideologica, omessa denuncia di reato, evasione e accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, nonché ulteriori violazioni del codice dell’Ordinamento Penitenziario.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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