Nel cuore di Castel Volturno, lungo la Domitiana, si erge un semaforo che ha cambiato il volto della sicurezza stradale, ma ha anche sollevato un dibattito acceso riguardo al suo impatto sulle finanze comunali e sul comportamento degli automobilisti.
Installato nel 2020, il cosiddetto semaforo salvavite, ha segnato un drastico calo degli incidenti lungo quel tratto di strada eliminando completamente gli incidenti mortali.
Prima della sua installazione, decine di sinistri stradali avevano causato la morte di molteplici persone e ferito gravemente altre. Negli ultimi tre anni, invece, si sono registrati solo due tamponamenti, senza conseguenze significative.
Il semaforo salvavite a Castel Volturno
Il comandante della polizia municipale di Castel Volturno, Domenico De Simone, elogia l’efficacia del semaforo: “Non è solo un bancomat, ma un efficace deterrente“, ha affermato. “Prima della sua installazione in quel punto c’erano state decine di sinistri stradali con 4 morti e una decina di feriti gravi. Negli ultimi tre anni invece solo due tamponamenti, senza conseguenze di rilievo“, ha poi dichiarato.
Tuttavia, mentre il semaforo salvavite sulla Domitiana ha indubbiamente contribuito a salvare vite umane riducendo gli incidenti mortali, il suo impatto economico sugli automobilisti e sulle finanze comunali continua a suscitare dibattiti e polemiche.
L’aspetto discusso del dispositivo di sicurezza risiede nel numero record di multe elevate grazie al suo dispositivo di rilevamento del passaggio col rosso. Migliaia di verbali sono stati contestati, dividendo l’opinione pubblica sulla sua efficacia e sulla sua natura dissuasiva.
La vice comandante della polizia municipale di Castel Volturno, Tiziana Iannone, rileva che la contestazione dei verbali abbia tuttavia portato alla luce diverse persone con centinaia di veicoli intestati, sollevando sospetti sulla loro condotta. “Sono teste di legno su cui sollecitiamo approfondimenti da parte della magistratura“, ha dichiarato Iannone.
