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domenica, Aprile 28, 2024
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Sequestro da 2 mln di euro al ras Scafuro del clan Ferone, affari nelle onoranze funebri a Casavatore e Arzano

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Gli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli hanno dato esecuzione al decreto di sequestro di beni finalizzato alla confisca, ai sensi della normativa di prevenzione antimafia, emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di SCAFURO Girolamo classe ‘78.

Trattasi di soggetto di elevata pericolosità sociale ed elemento di vertice del sodalizio Ferone, attivo nei comuni napoletani di Arzano, Casavatore e zone limitrofe – costola del clan camorristico Moccia di Afragola – soprattutto nel settore delle onoranze funebri, ove risulta aver instaurato un regime di sostanziale monopolio. La pericolosità qualificata è attestata da varie condanne definitive per concorso in estorsioni aggravate dal metodo mafioso, illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso, tentato furto aggravato, furto militare, in ragione delle quali era stato sottoposto, dallo scorso mese di gennaio, alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza della durata di anni 3.

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Su proposta del Questore di Napoli, l’Autorità Giudiziaria ha emesso decreto di sequestro dei beni, risultati nella disponibilità effettiva dell’uomo, pur se formalmente intestati ai suoi familiari, acquistati durante il periodo in cui ha espresso la propria pericolosità. Oltre a diverse unità immobiliari ad uso abitativo, sono stati sottoposti a sequestro rapporti finanziari e 2 società operative nel settore delle onoranze funebri, attive nel comune di  Arzano e già destinatarie di provvedimenti interdettivi antimafia emessi nel corso del 2022 dal Prefetto di Napoli. Il valore complessivo del patrimonio sottoposto a sequestro ammonta a circa due milioni di euro.

Scafuro fu accoltellato a Giugliano qualche tempo fa.

Hanno un nome e cognome i presunti autori del ferimento di Girolamo Scafuro, figlio di Antonio ucciso in un agguato nel 2007 ad Arzano nella propria agenzia funebre in cui rimase ferito anche lo stesso Girolamo. Il padre era indicato come un elemento di spicco dei Moccia. I carabinieri della compagnia di Casoria questa mattina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura di Napoli, nei confronti di Katiuscia Orefice e Virginio Tango, rispettivamente di 42 e 21 anni. I due dovranno rispondere di tentato omicidio aggravato.

L’attività investigativa ha avuto ad oggetto quanto accaduto la notte del 18 dicembre scorso, quando il 44enne della zona si è presentato presso l’ospedale di Frattamaggiore con numerose e gravi ferite d’arma da taglio in zone vitali del corpo, riportate, a dire della stessa vittima, in seguito ad un tentativo di rapina finito male.
Le indagini hanno consentito di far luce sulla reale dinamica degli eventi, permettendo altresì agli investigatori sia di individuare il luogo e l’identificazione degli esecutori materiali del delitto. In sostanza, l’aggressione è scaturita da una lite per futili motivi, avvenuta nei pressi di un esercizio commerciale di Casavatore, durante la quale Orefice e Tango, armati di coltello e di forbici, si sono scagliati con violenza contro la vittima sferrando al suo indirizzo diversi fendenti con l’obiettivo inequivocabile di cagionarne la morte.
Fondamentale è risultata l’analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza che, pur non riprendendo esattamente il luogo dove sono avvenuti i fatti, hanno comunque fornito gli elementi necessari per dare impulso alle attività tecniche successive, dalle quali è emerso un quadro indiziario assolutamente solido a carico dei destinatari della misura custodiale.

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