Si chiama Roberto, ha 20 anni, e la sua storia ha già conquistato tutti. Affetto da autismo relazionale, da qualche tempo Roberto aiuta i genitori nell’edicola di famiglia a Soccavo. Di primo acchito sembra un ragazzo come tanti, motivo per cui i genitori hanno deciso di esporre un cartello all’esterno dell’esercizio con scritto:“Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po’ di tempo”.
“Spero che la storia di Roberto possa far capire che vivere insieme si può, basta solo essere predisposti all’ascolto” ha raccontato il padre del ragazzo al quotidiano ‘Il Mattino’. Secondo i genitori del 20enne, infatti, la storia di Roberto può non soltanto aiutare il 20enne a relazionarsi con le persone – con questo sono d’accordo anche gli specialisti che seguono il ragazzo – ma fungere anche da esempio al quartiere e alla comunità e aiutare ad oltrepassare qualche barriera nei confronti dell’autismo.