Sting innamorato di Napoli: “Città straordinaria, ora capisco perché mia moglie ha vissuto lì due anni”

Sting innamorato di Napoli Città straordinaria, ora capisco perché mia moglie ha vissuto lì due anni
Sting innamorato di Napoli Città straordinaria, ora capisco perché mia moglie ha vissuto lì due anni
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Napoli, con la sua magia intramontabile e la forza della sua cultura, ha conquistato anche il cuore di Sting, il celebre cantante e musicista britannico. Durante l’anteprima italiana del documentario “Posso Entrare? An Ode To Naples“, che vede sua moglie Trudie Styler come regista, Sting ha espresso la sua ammirazione per la straordinarietà della città partenopea.

“Scoprendo la straordinarietà di Napoli ho capito come mai mia moglie Trudie per quasi due anni è stata qui per la realizzazione del suo documentario”, ha dichiarato Sting sul red carpet, dimostrando la sua affinità con la città.

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Sting ha contribuito al documentario in modo significativo, esibendosi per alcuni minuti con una toccante performance all’interno del penitenziario di Secondigliano, dove ha cantato la sua celebre canzone “Fragile” utilizzando strumenti ricavati dai barconi. Un gesto di solidarietà che ha reso ancora più speciale questo progetto.

Il documentario

Il documentario, un’ode a Napoli, rappresenta il risultato di oltre 20 anni di vita degli Sting in Italia, nella splendida Toscana. Tuttavia, la visione di Trudie Styler ha permesso di mostrare un lato di Napoli fatto di sacrifici, cura, ricerca e incontri che cambiano la prospettiva.

Durante l’anteprima, sono intervenuti importanti personaggi, come il talentuoso rapper Clementino, che con un freestyle ha ripercorso la millenaria storia di Napoli, sottolineando la sua identità unica nonostante le dominazioni e le influenze multicultura. Tra gli ospiti, anche lo street artist Jorit, che solitamente restio agli venti mondani, ha fatto un’eccezione per Trudie dimostrando così il suo sostegno.

Le istituzioni della Film Commission Regione Campania hanno svolto un ruolo fondamentale nella realizzazione del documentario, insieme a figure come Don Antonio Loffredo, che ha svolto un ruolo guida nel Rione Sanità. Tra le presenze, anche la consigliera comunale Alessandra Clemente, che ha condiviso la sua toccante storia personale e il coraggio che l’ha spinta a restare e contribuire a questa città.

Il documentario, atteso nelle sale a novembre, promette di essere un omaggio autentico e appassionato a una Napoli che continua a incantare e ispirare.

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