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domenica, Aprile 28, 2024
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Telefonavano a zia Maria per una sposa a Napoli e pagavano 6mila euro

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Matilde Macciocchi organizzava i finti matrimoni da Ponticelli, quartiere in cui aveva la base operativa del suo gruppo. La donna, conosciuta nell’ambito anche come Zia Maria, e la factotum Antonietta Noletto trovavano le ragazze per i matrimoni. Spesso le giovani erano indigenti, come le sorelle di 27 e 29 anni Jessica e Francesca Riccardi Catino, o la 21enne Enrica Russo, tutte finite ai domiciliari. Francesca Riccardi, che lavorava in un bar di Ponticelli, si è sposata cinque volte.

LE INTERCETTAZIONI DI ZIA MARIA

“Se vieni adesso tengono pronta la ragazza, non ti preoccupare ci mettiamo d’accordo. Mi conoscono tutti da Milano a Napoli”. È così che zia Maria risponde nel settembre del 2019 ad un immigrato marocchino che la contatta. “Un mio amico vuole matrimonio capito?” dice esplicitamente lo straniero. Ancora più esplicita un’altra telefonata intercettata tra zia Maria e un altro immigrato. “Porta qualcosa per i testimoni porta qualcosa di soldi, porta qualcosa per il Comune che facciamo controllo e tutto, domani chiudiamo”.

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Incassano 200mila euro con i finti matrimoni

Stamattina nelle province di Napoli, Caserta, Bergamo e Milano, i Carabinieri della Compagnia di Caserta, con il supporto di quelle territorialmente competenti, a conclusione di un’articolata attività di indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della citata Procura, nei confronti di 18 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata a favorire l’illecito ingresso e l’indebita permanenza nel territorio italiano di stranieri clandestini e irregolari. Al vertice c’era la 61enne residente a Ponticelli, Matilde Macciocchi, già nota alle cronache con il nome di “Maga dei promessi sposi” e con il soprannome di Zia Maria.

IL SISTEMA DEL MATRIMONIO DI COMODO

L’attività investigativa, avviata nel luglio 2019, ha consentito di individuare una consolidata
consorteria che aveva come finalità principale il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sul territorio italiano attraverso lo schema del cosiddetto “matrimonio di comodo” tra cittadini italiani compiacenti, che percepivano in cambio della loro disponibilità un corrispettivo in denaro, e cittadini extracomunitari, ai quali venivano richiesti fra 5.000 e 6.500 euro in contanti, che potevano poi così richiedere il rilascio del permesso di soggiorno.

L’attività tecnica esperita consentiva di ricostruire le ramificazioni del citato sodalizio localizzandone i componenti nei comuni di Napoli, Castel Volturno, Mondragone, San Cipriano d’Aversa e Avezzano. Nel corso dell’attività d’indagine, inoltre, sono stati riscontrati più di quaranta matrimoni fittizi ed è stato accertato un volume di affari di quasi 200mila euro quale provento dell’attività delittuosa. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte a indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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