I truffatori sono riusciti a colpire un’anziana napoletana due volte nello stesso giorno. Giuseppe Esposito e Antonio Giordano erano i centralinisti mentre Giuseppe Barretta e Emanuele D’Ercolano erano gli incaricati trasferisti. Questi i ruoli scelti dal gruppo in occasione di due raggiri condotti il 4 settembre del 2024 nel quartiere Vomero ai danni un’ottantenne. La prima volta l’anziana veniva costretta a consegnare 4700 euro a Barretta, quest’ultimo si è finto un corriere incaricato dal figlio.
I criminali erano ben consapevoli della fragilità dell’anziana definita “Ormai è cotta“, perciò dopo qualche ora organizzavano una nuova missione sempre contro la stessa donna. Stavolta al telefono Esposito si fingeva il direttore delle poste incaricato di recuperare un presunto prestito da 40mila euro concesso dai figli. Così il centralinista sosteneva il rischio di una denuncia penale in caso di mancato pagamento, costringendo, di fatto, la vittima a consegnare nelle mani di D’Ercole tutti i gioielli e le pietre preziose conservati in casa.
Dodici arresti contro la banda di truffatori
I Carabinieri della Compagnia di Caivano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, a carico di quindici persone tutte residenti a Nord di Napoli (di cui 8 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 3 alla misura dell’obbligo di dimora). Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Caivano, hanno permesso di raccogliere diversi elementi indiziari nei confronti degli arrestati, in ordine alla commissione dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, estorsioni e truffe ai danni di anziani.
In particolare, gli indagati avrebbero commesso molteplici truffe durante il 2024 in danno di anziani in tutta Italia e nell’area a Nord di Napoli. Le investigazioni, svolte grazie anche all’ausilio di attività intercettive e telematiche, nonché attraverso la visualizzazione e l’analisi delle immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza, hanno consentito.
Scoperta una struttura organizzata e verticistica, ramificata anche al Nord Italia, con ampia disponibilità di mezzi, denaro contante e con il centro di comando nel Nord di Napoli. Scoperta una struttura criminale ben gerarchizzata individuando compiti e responsabilità dei promotori, dei “centralinisti”, dei procacciatori e dei “trasfertisti”.
La divisione del bottino
Certificata anche l’esistenza di un definito sistema remunerativo tra gli associati, basato sulla suddivisione in percentuale dei proventi illeciti e sul reinvestimento di parte degli introiti in “mezzi” e “risorse” necessari per garantire la prosecuzione delle condotte delittuose per un giro d’affari intorno al milione di curo mensili. In particolare, l’attività di indagine ha consentito di accertare l’esistenza di un’associazione a delinquere, i cui sodali si associavano tra loro allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di estorsioni e truffe aggravate ai danni di persone anziane su tutto il territorio nazionale, costituendo un vincolo permanente.