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venerdì, Aprile 26, 2024
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Truffa sul Superbonus, indagati il boss della camorra di Napoli e l’ex killer dei Casalesi

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Dalla documentazione risultava che aveva terminato dei lavori di ristrutturazione per 30 milioni di euro, che era stato incaricato di eseguirne altri per 4 milioni, ma era detenuto nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere. Questo è uno dei particolari dell’indagine sulla maxi truffa dei crediti per i bonus edili e di locazione che ha portato la Guardia di Finanza di Frattamaggiore a notificare un sequestro preventivo da oltre 772 milioni di euro. Un affare troppo allettante anche per i clan di camorra. Infatti figurano pure il capo di un clan di Napoli e un ex killer del clan dei Casalesi tra i 143 indagati che stavano per appropriarsi di centinaia di milioni di euro allo Stato.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DI CNA

“Inchieste come questa della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Napoli Nord, contribuiscono a fare chiarezza e aiutano tutto il sistema delle imprese sane. Chi sfrutta illecitamente strumenti come il Superbonus, oltre a commettere un reato grave contro lo Stato e contro la collettività, va anche contro le migliaia di aziende e di lavoratori impegnati con serietà e dedizione in questo settore”.

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E’ quanto afferma Sabatino Nocerino, presidente di Cna (Confederazione Nazionale degli Artigiani) Costruzioni Campania, che interviene sull’indagine che ha portato al sequestro di 772 milioni di euro di crediti ritenuti frutto di una maxi-truffa messa a segno con i bonus edili e i canoni di locazione, previsti nel cosiddetto decreto Rilancio. Dunque sono 143 le persone indagate tra Napoli e Caserta, tra cui un ex killer del clan dei Casalesi e un boss della camorra napoletana. Nocerino da tempo denuncia le difficoltà che incontrano in Campania le aziende edili “oneste” a monetizzare i crediti ceduti presso banche e poste, circostanza che mette a rischio l’esistenza di migliaia e migliaia di imprese edili.

“È da mesi – aggiunge Nocerino – che chiediamo l’istituzione di un tavolo sul Superbonus, che veda gli uni accanto agli altri le Prefetture, le Forze dell’ordine e le associazioni di categoria delle imprese. Se c’è una percentuale di truffe, che il Ministro Franco ha certificato in Parlamento essere del tre percento, siamo a primi a volere che vengano smascherate. Rinnoviamo, pertanto, la richiesta di un incontro per il varo di un tavolo di confronto quanto mai urgente e di attualità, ancor più per aiutare le migliaia di imprese oneste che hanno creduto in uno strumento varato dallo Stato, hanno operato in trasparenza e ora lottano per non fallire con il blocco indiscriminato dei crediti”.

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