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venerdì, Aprile 26, 2024
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Tullio e Giuseppe uccisi dai colpi di pistola alla testa, Palumbo fermato per gli omicidi

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Tullio e Giuseppe uccisi dai colpi di pistola alla testa, fermato Palumbo. Ieri alle 22:40 la Procura di Napoli ha disposto il fermo per l’uomo che ha sparato, nato a Volla il 24/07/1968, in quanto gravemente indiziato del duplice omicidio di Giuseppe Fusella di anni 26 e di Tullio Pagliaro di anni 27. Il provvedimento è stato firmato dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli.

Dalle indagini svolte sin dall’immediatezza del fatto risulta che la persona sottoposta alle indagini aveva esploso, dopo la mezzanotte del 29 ottobre, 11 colpi d’arma da fuoco con una pistola Beretta calibro 40, regolarmente detenuta, all’indirizzo dei due giovani che erano a bordo di una Fiat panda che intanto andava allontanandosi.

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Entrambi gli occupanti dell’autovettura, poi identificati nei giovani Fusella e Pagliaro, risultano attinti mortamente alla testa dai proiettili che hanno perforato il tetto dell’autovettura, complessivamente raggiunta da 5 colpi d’arma da fuoco.

Dalle immagini di sistema di video sorveglianza acquisite, risulta altresì che tutti i colpi sono stati esplosi mentre l’auto era in movimento e si allontanava dall’abitazione di Palumbo.

TULLIO E GIUSEPPE NON ERANO LADRI

Tullio e Giuseppe, entrambi incensurati, non detenevano armi da fuoco o di altro genere, né strumenti atti allo scasso o per agire travisati. Nessun altro elemento risulta acquisito per ipotizzare che le vittime si trovassero in quel luogo per commettere furti o altro genere di reati contro il patrimonio o la persona.

Prima di disporre il fermo il Pubblico Ministero ha proceduto all’interrogatorio della persona sottoposta all’indagine il quale ha riferito di essere stato svegliato dal suono del sistema di allarme della propria abitazione e che dopo aver preso la pistola, che ogni notte custodiva sotto al letto a causa di un furto subito in casa in data 4 settembre 2021 ad opera di ignoti, si era precipitato fuori al terrazzo per respingere temuti ladri o rapinatori.

LE PAROLE DI PALUMBO

L’indagato ha altresì riferito di aver visto un giovane in fuga all’interno della sua proprietà, il quale, alle sue grida, sarebbe fuggito a bordo della Fiat bianca che lo avrebbe atteso con il motore acceso. L’indagato dichiarava, altresì, di aver esploso 4 o 5 colpi d’arma da fuoco nonostante la pistola si fosse inceppata dopo l’esplosione del primo.

Gli esiti documentati delle indagini delegate ai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco contraddicono allo stato la tesi difensiva. La dinamica dei fatti, per il numero, la sequenza e la direzione dei colpi esplosi, così come ricostruita attraverso le indagini fin qui svolte, appare rivelare una condotta intenzionalmente e senza giustificazione rivolta a cagionare la morte violenta dei giovani Giuseppe e Tullio.

 

L’Ufficio ha ritualmente sottoposto tali valutazioni al vaglio del Giudice delle indagini preliminari, richiedendo altresì l’adozione della misura cautelare della custodia in carcere per il delitto di cui agli artt.81 cpv. 575 e 577 c.p.

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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