Il racket sui gadget natalizi era ormai diventato un vero e proprio must per gli Amato-Pagano a Melito. Così come nell’inchiesta del 2021, anche in quella che nei giorni scorsi ha portato a 53 arresti, la vendita di penne, agendine e calendari serviva, secondo gli inquirenti, a camuffarre le estorsioni perpetrate ai danni dei commercianti. Un affare da circa 50mila euro arganizzato in un ogni dettaglio dal clan che aveva, attraverso i propri ‘ragazzi’, fatto visita ad oltre 200 attività nel periodo a cavallo tra ottobre 2022 e la fine dello stesso anno.
Per la stampa, l’allora capozona (poi ammazzato) Vincenzo Nappi si era servito di una serigrafia con sede a Napoli con la quale, Luciano De Luca aveva concordato di pagare il materiale in due trance.
Un pagamento che però gli scissionisti avrebbero voluto evitare, usando uno stratagemma, come viene fuori da alcune conversarsazioni intercettate grazie ad un trojan installato all’interno del telefonino di De Luca.
Il 23 dicembre del 2022 alle ore 12:14 14 De Luca incontra Nappi con il quale discute a bassa voce di un verbale da far apparire come redatto dalla Guardia di Finanza. De Luca aggiunge di aver incontrato il giorno prima Benzema (Enrico Bocchetti) il quale gli aveva chiesto appunto del verbale, rispondendo che il ‘Babbo’ (come veniva chiamato Nappi dai sodali del clan) lo stava facendo fare.
Il verbale sarebbe dovuto essere presentato alla tipografia per simulare il sequestro dei gadget, al fine di evitare di pagare la stessa.
Negli atti dell’inchiesta non emergono a riguardo altri particolari e pertanto non è possibile sapere se la messa in scena sia stata o meno realizzata o se, viceversa, la tipografia abbia ricevuto le proprio spettanze.