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giovedì, Maggio 2, 2024
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«NON HO MAI CEDUTO AI RICATTI POLITICI. MI RICANDIDO»

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Pasquale Galdiero giunge nell’ufficio al secondo piano del municipio di Piazza del Popolo poco dopo le 16. Il documento di sfiducia appena protocollato è già sulla sua scrivania. Nel giro di pochi minuti arrivano gli assessori e i suoi più stretti collaboratori che hanno appena appreso la notizia: Undici consiglieri comunali si sono dimessi. Stupore ed incredulità. I problemi in maggioranza non mancavano, ma nessuno si aspettava un epilogo di questo tipo, tuttavia il primo cittadino è sereno: incassa il colpo e pensa già al futuro. Ringrazia tutti: i suoi collaboratori, i dipendenti comunali per quanto sono riusciti a produrre in momenti difficili e a tutti coloro che hanno espresso solidarietà nei suoi confronti.

Cosa vorrebbe dire in questo momento ai cittadini di Qualiano?
A loro dico che sono stato fedele al cento per cento al mandato affidatomi e che non ho ceduto fino ad oggi a nessun ricatto politico.

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Cosa intende per “ricatto politico”?
In un momento in cui il Comune sta andando “avanti”, non si comprendono determinate scelte. Si vede che gli “appetiti politici” non tengono conto di questo, qualcuno intende la politica diversamente.

Come si sente in questo momento?
Come vuole che mi senta? Fin dal primo giorno ho tenuto fede al mandato popolare. Non nego che mi fa piacere quanto è successo. Non ho alcun rancore verso nessuno. Non mi spiego perché, quando nel consiglio comunale di lunedì scorso, ho chiesto a Rinascita Democratica se stavano ancora in maggioranza hanno detto di si? Quella lettera era denigratoria, offensiva e assolutamente non veritiera. Hanno preso in giro il popolo Qualianese.

Si aspettava quanto è accaduto?
Credo che quanto è successo oggi (ieri ndr) sia il risultato degli ultimi tre mesi di amministrazione. La sceneggiata dell’ultimo consiglio comunale poi, è stato solo un pretesto: avevo già risposto a tutti i loro quesiti. I problemi erano altri, venivano chieste cose che un sindaco non può dare poiché responsabile del voto popolare. Ho cercato di tenere separati i doveri del sindaco, dei consiglieri e degli assessori, ma qualcuno invece, ha confuso i ruoli. C’erano pretese di “gestione occulta” dettate da altri personaggi esterni alla politica o da consiglieri che si atteggiavano da assessori: cosa non possibile.
E pensare che in serata si sarebbe dovuta riunire la giunta, com’era stato deciso ieri, ma probabilmente già tramavano, nonostante avessero confermato la loro partecipazione.

Si ricandiderà alle prossime elezioni?
Oggi dico sì. Poi si vedrà. Non credo che abbandonerò Qualiano al suo destino.
Mi dispiace per i cittadini che a causa di questo atto subiranno danni non indifferenti e questa è una responsabilità che si assumono coloro che hanno deciso di firmare quel documento.

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