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mercoledì, Maggio 29, 2024
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DONADIO (CIG) ACCUSA:

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«Sono davvero ridicoli, qualcuno di questi non sa nemmeno dov’è esattamente o non conosce nemmeno il tragitto per arrivarci con la propria auto eppure si permettono di parlare della zona Asi». Ci va giù duro Guido Donadio, coordinatore del Consorzio CIG, dopo aver letto le dichiarazioni dei candidati a sindaco di Giugliano durante la conferenza stampa tenutasi giovedì mattina presso la sede della Confesercenti. Donadio, quale rappresentante degli imprenditori della zona Asi, sferra un duro attacco soprattutto all’uscente amministrazione, rea «di aver abbandonato per 5 anni quel lembo di territorio e di ricordarsene solo ora in campagna elettorale». «Ho letto – afferma Donadio – che il sindaco Tagliatatela dice di aver partecipato a tutte le riunioni che abbiamo fatto in prefettura, in verità spesso è stato proprio lui a assentarsi, dimostrando di fregarsene completamente dello sviluppo industriale del comprensorio giuglianese». Dal problema dell’abbandono del campo Rom alla mancata realizzazione di uno scalo merci che colleghi la zona Asi alla vicina stazione di Ponte Riccio fino ad arrivare al problema della sicurezza: sono queste, secondo il coordinatore del CIG, le principali tematiche su cui c’è stata l’inerzia della classe politica locale « Il progetto per la sistemazione della popolazione rom e quello della perimetrazione dell’intera zona industriale sono rimasti carta straccia, la lenta burocrazia e la mala amministrazione non hanno permesso che questi progetti venissero portati a termine nonostante i sei milioni di euro stanziati dalla regione Campania». La colpa dell’attuale situazione disastrosa in cui versa la zona industriale, secondo Donadio, va ricercata anche nel malfunzionamento del “Consorzio Asi di primo livello”, organo addetto al reperimento ed alla gestione delle risorse della zona Asi, commissariato da ben quattordici anni, definito «un vero e proprio carrozzone politico che ha la responsabilità di aver frenato in questi anni lo sviluppo industriale piuttosto che di averne avviato il rilancio». Se riscatto e sviluppo dovrà esserci nel territorio giuglianese questo non potrà che prescindere, quindi, dalla redazione di un effettivo piano di crescita della zona Asi che contribuisca a trasformare, quello che oggi è sotto gli occhi di tutti un grande problema in una risorsa importante dal punto di vista sia economico che occupazionale, con le sue 54 aziende e gli oltre 2000 lavoratori impiegati, di cui, ad oggi, solo il 15% è di origini giuglianesi.

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