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giovedì, Luglio 4, 2024
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Pazzo Napoli, partenza da incubo e rimonta

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Un quarto d‘ora iniziale da film horror per il Napoli sul campo della Steaua Bucarest (la Stella di Bucarest). Tutti impietriti, terrorizzati. E in quindici minuti la partita è compromessa. Ci vuole un secondo tempo da fantascienza per cambiare il verdetto. E alla fine, all’ultimo secondo dell’interminabile recupero, Cavani cambia il copione: pazzesco 3-3.

Chock. In avvio agli azzurri la squadra rossoblù deve essere sembrata una squadra di vampiri, o qualcosa del genere. Primo gol dei rumeni dopo due minuti: c’è un tiraccio da fuori area che Cribari devia malamente e pure imparabilmente alle spalle di De Sanctis. Povero portiere, verrebbe da dire, e invece no, perché già al minuto 11 ci pensa proprio De Sanctis a contribuire alla disfatta in prima persona. C’è una punizione da distanza considerevole, Tanase vede il portiere avanzato e fa partire una parabola sulla quale il malcapitato non può che abbozzare una smanacciata. E non è finita, perché il terzo gol è firmato da Kapetanos, il capitano appunto, che spedisce in gol un cross dalla fascia destra.

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Raptus. Proprio Kapetanos, in preda a un inaspettato raptus, riapre alla mezz’ora la partita. Passando di corsa vicino a Santacroce, il greco alza il braccio e colpisce con un pugno il difensore. L’arbitro Borski piomba sul luogo della malefatta esibendo il cartellino rosso. La Steaua resta in dieci e il Napoli trova spazi più ampi per riorganizzare il gioco. Gargano è il primo a farsi vivo. Tre minuti dopo Sosa calcia una punizione sulla base del palo destro, il pallone schizza dalla parte opposta dove Vitale ribatte nell’angolo troppo lontano per il numero uno rumeno. Il film horror ha anche gli effetti speciali. A inizio ripresa la Steaua colpisce due legni nella stessa azione: prima Nicolita da destra, scivolando, produce un tiro cross che scavalca De Sanctis (ancora in controtempo) e termina sul palo. Rimpallo e dall’altra parte Stancu disegna un’altra traiettoria sulla traversa. Incredibile.

Occasioni. Il Napoli ovviamente spinge. Mazzarri ha finalmente spedito in campo il panchinaro Lavezzi al posto del frastornato Santacroce. E l’argentino attacca. Fino al 28’, quando Hamsik (entrato da poco al posto di Zuniga) da fuori area lascia partire un diagonale teso a mezz’altezza, un portento che lascia allibito Tatarusamu e riporta il Napoli in corsa. Minuti finali con gli azzurri sempre in attacco. Cavani inventa giocate, Lavezzi impegna il portiere. E allo scadere la porta dei romeni è bersagliata in continuazione, con almeno due occasioni clamorose sotto porta, rimpalli su rimpalli. Sembra che non ci sia nulla da fare, il risultato appare blindato. Al la fine invece è l’uruguaiano Cavani che infila. Lui, quando il momento è decisivo, c’è sempre. Fischio finale, minacce tra i tifosi del le due parti contrapposte e giocatori in maglia rossoblù furibondi con l’arbitro po­lacco. (fonte: sporth24.com)

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