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giovedì, Maggio 2, 2024
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“Angelo”, il cane ritrovato in fin di vita è morto

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Una storia assurda. Una brutta pagina di vita quotidiana. La vicenda di Angelo, il cane ritrovato dolorante e abbandonato con un taglio all’addome e l’evirazione del pene, non ce l’ha fatta. Questa mattina, dopo il ricovero presso la clinica veterinaria di Arco Felice in cui è stato trasportato con urgenza, è stato refertato il decesso dell’animale. Sarà sottoposto ad esame autoptico da parte del nucleo di medicina veterinaria dell’Asl e sarà sepolto presso il cimitero per animali di Qualiano, grazie alla sensibilità ed alla disponibilità dei gestori che gratuitamente hanno messo già a disposizione un sepolcro.
Era stata una ragazza di nome Roberta Miro ad accorgersi di Angelo e caricarlo in macchina per portarlo dal veterinario. Angelo aveva la febbre alta, era disidratato ed aveva la pelle asportata in diverse parti del corpo, le speranze di poterlo salvare era state esigue fin dal primo momento. Sulla vicenda ora indagano i carabinieri.
Sul caso è intervenuto il sindaco di Qualiano Salvatore Onofaro: «Un episodio dinanzi al quale trasecolo e biasimo con tutta la forza umana possibile per quanto di raccapricciante, abominevole e macabro esso rappresenta. Un gesto frutto di mentalità probabilmente distorte, un vergognoso atto di sevizie contro un essere indifeso che oltraggia ed offende nel profondo la ragione ed il sentimento. Ho appreso solo nel tardo pomeriggio di mercoledì dalle notizie divulgate in Internet dell’orribile vicenda – prosegue il sindaco- ed immediatamente ho contattato la volontaria che ha ritrovato il cane in tali condizioni. La mattina seguente ho sporto una denuncia alle forze dell’ordine contro ignoti sulla base della legge per la protezione degli animali. Qualora venissero individuati i responsabili di tale atrocità (augurandomi che ciò accada presto) il Comune si costituirà come parte civile al processo in difesa dei diritti degli animali ai sensi della legge 189 del 20 luglio 2004 avente ad oggetto “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali”, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate».
Il cimitero per animali di Qualiano si è reso immediatamente disponibile ad accogliere la salma del povero Angelo, il piccolo cane meticcio dagli occhi dolcissimi, vittima di un’assurda stupidità che riporta alla ribalta delle cronache il destino di tanti altri cani che sono morti e continuano a morire per vicende analoghe, a Qualiano come nei comuni dell’hinterland di Napoli, dove le politiche sociali contro il randagismo, sono insufficienti se non praticamente assenti.

«Il Comune – ha poi aggiunto Onofaro – si impegna a proprie spese alla realizzazione ed all’installazione di una targa sul luogo della sepoltura per ricordare quanto di tragico accaduto al povero animale e sensibilizzare alla cura ed alla protezione degli animali. Un episodio brutto e triste per la sua irrazionalità, per l’incredibile banalità con cui la crudeltà e l’efferatezza possa spingere le persone a determinati atti. L’Amministrazione comunale lo prenderà come riferimento, per avviare iniziative di sensibilizzazione atte al rispetto degli animali, come uno dei punti cardine dell’educazione civica».

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«Ci batteremo con tutte le nostre forze affinchè episodi del genere ottengano la giusta stigmatizzazione popolare e funga da pietra miliare per segnare una nuova stagione in difesa dei diritti degli animali. Supportati dalla legge vigente, la 189/2004 ci impegneremo nel monitoraggio, nel controllo affinchè ci sia certezza della pena per chi si rende responsabili di maltrattamenti e di delitti contro gli animali come specificato dall’articolo 544-bis(Uccisione di animali- Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi) e dall’articolo 544-ter (Maltrattamento di animali – Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale) inseriti nel codice penale dalla legge vigente sopraindicata. Seguendone le prescrizioni, il Comune ha intenzione di essere parte attiva in tutte quelle vicende che interessino casi di maltrattamento, di abbandono, di delitti, di spettacolarizzazione illegale e di combattimenti clandestini tra animali promuovendo, ai fini della vigilanza, una concreta sinergia con le forze dell’ordine e con le associazioni animaliste».

«Ciò che è accaduto – conclude il sindaco Onofaro – è turpe, disgustoso ed esecrabile. Non dovrà mai più accadere poiché la nostra posizione è netta e perentoria al fianco degli animali, promuovendo progetti, iniziative che mirino alla sensibilizzazione, ma, soprattutto, con l’intolleranza senza lasciare adito e scampo a chi si macchia di tali infamie nel solco della legislazione vigente e , soprattutto, nel nome del buon senso, del sentimento di umanità e di rispetto».

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