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giovedì, Maggio 2, 2024
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Clan Pianese, sconto di pena per sette estorsori

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Estorsione al titolare di un caseificio per conto della camorra, sette del clan Pianese ottengono lo sconto di pena nel processo di appello con rito abbreviato. La “parziale rinuncia ai motivi degli imputati”, una sorta di patteggiamento ha portato ad una condanna rideterminata in maniera “più favorevole” per gli imputati con pene ridotte di oltre due anni. Dai cinque anni e quattro mesi comminati nella sentenza di primo grado ai 3 anni, 2 mesi e 20 giorni nell’appello. Bruno D’Alterio (difeso dagli avvocati Pasquale Russo e Claudio Davino) è stato condannato a 3 anni e 8 mesi rispetto ai sei anni inflitti in primo grado dove furono condannati a 38 anni di cella totali. Fu questo l’esito del processo con rito abbreviato dell’ottobre dello scorso anno presso la terza sezione gup del tribunale di Napoli (giudice De Gregorio). Per tutti ci fu l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca delle telecamere del sistema di videosorveglianza al ras D’Alterio. Erano ritenuti responsabili di aver preteso il pagamento di una tangente da un imprenditore, Ciro Pianese (indagato come mandante nell’omicidio dell’ex assessore di Villaricca Roberto Landi).
Pretendevano, secondo l’accusa, duecentomila euro: il pm Fragliasso chiese 36 anni e sei mesi per sette presunti affiliati al clan Pianese. Il primo atto del processo, che vede coinvolte le sette persone accusate di aver imposto il pizzo alla vittima, terminò con una sentenza esemplare, Furono sconfessate, a quanto pare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Chianese. Al cognato del defunto boss Nicola Pianese (detto ‘o mussuto) Bruno D’Alterio furono comminati sei anni e mille euro di multa (chiesti 6 anni e 6 mesi); Sergio Palumbo (difeso dall’avvocato Sebastiano Fusco), Vito Guadagno e Luigi Poerio (difeso dall’avvocato Pina Di Domenico) fu condannato a cinque anni e 4 mesi e a 800 euro di multa: erano stati invocati dall’accusa sei anni a testa; stessa pena a cinque anni e quattro mesi e 800 euro di multa (furono invocati quattro anni e sei mesi) a Luigi Mallardo difeso dall’avvocato Pasquale Pianese, Giovanni Correale (difeso dall’avvocato Pasquale. Russo) e Vincenzo Di Maro difeso dall’avvocato Luigi Ferro. A tutti furono concesse le attenuanti generiche e il risarcimento del danno. Ieri gli sconti di pena. (fonte: CdN – mar.fel.)

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