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giovedì, Maggio 2, 2024
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UCCISO NEL PARCHEGGIO DELL’IPERMERCATO
Mugnano, terrore all’Auchan

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MUGNANO. Le sequenze del delitto si snodano sotto gli occhi degli agenti. Sul monitor compare una Lupo nera: a bordo ci sono due uomini, quello seduto dal lato del passeggero scende, si abbassa a recuperare un oggetto, una pistola, nello spazio tra la ruota e la carrozzeria, si rialza, si avvia verso il gabbiotto dove Massimo Galdiero, 33 anni, incensurato di Villaricca, è in attesa di riscuotere il pedaggio per il parcheggio, ed esplode tre, quattro colpi in rapida successione. Uno centra l’uomo alla testa, un altro sfiora la fronte, l’altro la bocca. I proiettili proseguono la loro corsa e colpiscono tre auto in sosta sotto la tettoia. L’assassino con calma gira le spalle e risale sulla Lupo che riparte sgommando. Le telecamere restano fisse sul corpo della vittima riverso nel sangue. Un delitto in diretta quello di Massimo Galdiero, ripreso dalle telecamere accese come sempre sul parcheggio dell’Auchan di Mugnano che a quell’ora, sono le 15, è fortunatamente poco affollato. Quando scatta l’allarme l’uomo è ancora vivo: in pochi minuti arrivano le volanti del commissariato di Giugliano diretto da Maurizio Fiorillo e l’ambulanza che si dirige verso l’ospedale San Giulano dove, però, Galdiero arriva morto. Intanto gli agenti bloccano il parcheggio e gli altoparlanti insistenti all’interno del supermercato chiamano i proprietari delle auto colpite da proiettili. La scena diventa sempre più assurda: tanta gente arriva, getta uno sguardo al di là dei nastri stesi dalla scientifica che ha cominciato i rilievi e tira dritto. Qualcuno si ferma con il carrello pieno di scatole e bottiglie. Una bambola cade proprio tra i piedi di un poliziotto in divisa. Arrivano alcuni clienti del supermarket a ritirare le auto, qualcuno non si accorge di niente, sale a bordo e si avvicina al gabbiotto per pagare. Ma per una volta passa gratis. Arrivano gli uomini della sicurezza del supermarket che spiegano: l’area di sosta non ha niente a che vedere con l’Auchan, viene gestita da una società autonoma, la «Parking srl» e di questa Galdiero era dipendente. Come il fratello, che ha raccontato di essere andato a portargli il pranzo poco prima dell’omicidio. Galdiero è un incensurato, ma è nipote di Salvatore Di Girolamo, fratello del boss Gennaro ucciso nel ’91. E questo orienta le indagini sulla pista del delitto di camorra che sembra confermata anche dalle modalità del delitto e dal tipo d’arma utilizzato, una calibro 9, probabilmente una Luger. Perciò viene avvisata la produra distretturale antimafia. I carabinieri di Giugliano, guidati dal capitano Trombetti, trovano intanto, meno di un’ora dopo il delitto, alla periferia di Villaricca una Lupo bruciata, probabilmente si tratta dell’auto utilizzata dal killer e dal suo complice. Partono subito le perquisizioni. Gli agenti sono in casa di Galdiero e stanno parlando con la moglie e la sorella quando squilla un telefonino: qualcuno annuncia la morte dell’uomo e le donne escono di corsa dirette al San Giuliano dove si vivono momenti di tensione. Un delitto di camorra, dunque, l’ennesimo. Un delitto portato a termine con spietatezza e freddezza. Perchè? Questo gli investigatori cercheranno di capire nelle prossime ore. Ma gli scenari che si aprono sono inquietanti.






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«Sfiorata dai colpi, sono viva per miracolo»

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Mugnano. «Ero ferma davanti al portabagagli della mia auto quando ho sentito i colpi, sono rimasta impietrita»: Loredana, rappresentante di commercio, ieri pomeriggio nel parcheggio dell’Auchan di Mugnano ha vissuto attimi di terrore. Il suo racconto va avanti stentato, è pallida, e mentre aspetta di essere accompagnata in commissariato le parole le escono di bocca a fatica. «Come mi capita spesso – dice – ero venuta mangiare al centro commerciale. Ho molti clienti tra Mugnano e Giugliano e approfitto della pausa pranzo per mangiare e fare la spesa all’ipermercato. Stavo sistemando le buste nel portabagagli, quindi davo le spalle al gabbiotto dove è avvenuta la sparatoria, non ho visto nulla, ho solo sentito i colpi, uno ha centrato lo specchietto della mia auto. Se fossi stata vicino allo sportello a quest’ora sarei morta. Quando mi sono resa conto di quello che era successo era già tutto finito». Il suo racconto è confermato da Giuseppe F. anche lui habituè del posto, che si trovava accanto alla donna quando sono arrivati i killer: «Anche io non mi sono reso conto di nulla – spiega – so solo che siamo vivi per miracolo». Paolo, il capo della sicurezza dell’ipermercato, spiega: «Noi non abbiamo alcun rapporto con la società che gestisce il parcheggio, che è assolutamente autonoma e che, in ogni caso, non ci ha mai dato problemi. Finora tutto era stato sempre tranquillo, non abbiamo mai notato nulla di insolito o di strano. E comunque il controllo del territorio non spetta certo a noi. Noi ci preoccupiamo solo che tutto fili liscio qui dentro». L’Auchan, fino a qualche anno fa Città Mercato, si trova al confine tra Mugnano e Giugliano, lungo quella «strada degli americani», già in passato molte volte scenario di drammi e violenze. Ma negli due mesi è stata l’intera zona nord a essere sconvolta da una serie di delitti e morti misteriose. Il 31 ottobre a Qualiano i carabinieri hanno ritrovato il corpo di Michele Della Volpe, 28 anni, abitante al Rione Traiano di Napoli, ucciso con diversi colpi di arma da fuoco. Il giorno prima, nello stesso centro commerciale dove è avvenuto il delitto di ieri, è stata sequestrata la tabaccheria di Salvatore Britti, 32 anni, ritenuto un elemento di spicco della cosca Di Lauro che spadroneggia a Secondigliano. Il 25, un pregiudicato, Vincenzo Barbato, di 25 anni, è stato ferito a Mugnano con colpi di pistola a una mano. Il 22 dello stesso mese alle spalle di un distributore di gpl, nella zona Asi di Giugliano, in località Ponte Riccio, è stato trovato il cadavere seminudo di un uomo tra i trenta e i quaranta anni: l’autopsia ha rivelato che nell’intestino nascondeva un chilo di droga. Probabilmente si trattava di un corriere e gli investigatori non sono ancora riusciti a dargli un nome. Il 28 settembre l’omicidio a Melito del pregiudicato Antonio Siviero. Mentre a Mugnano, secondo gli investigatori, il dominio dei Di Girolamo, imparentati con Galdiero, la vittima del supermarket, sarebbe ormai già da tempo in discussione.



Colosso della distribuzione: 40 negozi, 700 addetti



Quando aprì a Mugnano negli anni Ottanta, si chiamava «Città Mercato», uno dei primi centri della grande distribuzione. Il megastore – con il «gemello» di Pompei – è passato otto anni fa in gestione alla società francese Auchan nata dalla fusione con la Rinascente. La galleria del centro del Giuglianese conta 40 negozi su 27 mila metri quadrati, tra cui un bar, due pizzerie, un ristorante, un grande negozio di elettrodomestici, uno dedicato al bricolage. Accanto a questi, c’è l’ipermercato vero e proprio con i suoi novemila metri quadrati di area vendita. Al servizio della galleria commerciale, il centro è dotato di un parcheggio per duemila posti auto. I dipendenti sono circa settecento, molti dei quali con contratti flessibili: 300 lavorano presso l’ipermercato, 200 sono addetti ai servizi della galleria, circa duecento sono dipendenti dei vari negozi che occupano la galleria. Un altro complesso commerciale Auchan è in costruzione a Giugliano.





DANIELA DE CRESCENZO – IL MATTINO 3 NOVEMBRE 2004

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