I fiori bianchi indicano il luogo dell’incidente. Ci sono fasci di calle, margherite, garofani. E poi lumini e biglietti sistemati da amici e parenti. Poco lontano dal guard-rail c’è una macchia di sangue che la pioggia non è riuscita a lavare via. Si è spenta qui – in via Caravaggio, lungo la vecchia «strada dei cavalli» di Sant’Antimo – la giovane vita di Vincenzo D’Agostino, 16 anni. Il ragazzo è morto praticamente sul colpo, schiantandosi con il suo Honda Sh 125 (per il quale aveva il patentino) contro una Peugeot 306. In sella allo scooter – seduto dietro Vincenzo – c’era Giovanni M., 17 anni, attualmente ricoverato al Cardarelli in prognosi riservata. Nessuno dei due, a quanto si è appreso, indossava il casco o se l’avevano è volato via nello scontro.
Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente. I fatti risalgono alle 18 di domenica scorsa, il giorno di Pasqua, ma ancora oggi non è stato accertato cosa sia realmente accaduto lungo quel tratto di strada a ridosso dell’Appia. Secondo la ricostruzione degli investigatori (sul caso i carabinieri della compagnia di Giugliano e quelli della tenenza di Sant’Antimo), Vincenzo e Giovanni sono andati a sbattere contro la Peugeot a causa dell’alta velocità. L’ipotesi è tutta da confermare, dal momento che nessun testimone si è fatto avanti. I militari, giunti sul posto assieme alle autoambulanze del 118, non hanno trovato neanche l’autista dell’auto incidentata: la persona che era alla guida si è allontanata a piedi ed è attualmente ricercata.
Non hanno avuto la forza di muoversi, invece, i due giovani centauri. Il 16enne che era alla guida dell’Honda ha sbattuto la testa contro il ciglio della strada ed è morto senza che i medici riuscissero a fare nulla. Giovanni è stato sbalzato nella campagna che fiancheggia via Caravaggio: i soccorritori (sono intervenuti anche i vigili del fuoco) hanno dovuto tagliare la rete di protezione di un podere prima di recuperarlo. Il 17enne, trasportato d’urgenza all’ospedale Cardarelli, è stato prima ricoverato in rianimazione, poi al «trauma center» del nosocomio partenopeo. La prognosi, a settantadue ore dall’incidente, non è stata ancora sciolta: i medici hanno riscontrato un politrauma cranico, diverse fratture alla gamba sinistra oltre a numerose contusioni sparse in tutto il corpo.
Vincenzo e Giovanni, entrambi originari di Sant’Antimo, avevano deciso di fare quel giro in scooter dopo il pranzo di Pasqua. Un modo come un altro per svagarsi in una città che offre poco o nulla per i più giovani.
Ora la casa di Vincenzo è avvolta da un lutto senza fine. L’appartamento dei D’Agostino è al piano terra di un edificio di via Inghilterra, a pochi metri dalla tenenza dei carabinieri. Amici e conoscenti, da giorni, sono vicini ai genitori del ragazzo. Tanti i giovani nel cortile dell’abitazione: sui cellulari hanno già impressa la foto del loro amico scomparso.
UF – IL MATTINO 19 APRILE 2006
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