Si è svolto ieri presso la sala-teatro della Parrocchia M.S.Immacolata di Qualiano l’incontro di Eupolis, Scuola di formazione all’impegno socio politico.
Vite parallele. Giovani e adulti è ancora possibile il dialogo? Questo il titolo dell’incontro-confronto
moderato da Genoveffo Pirozzi che ha visto la partecipazione Valentina Biancaccio, assessore alla cultura
del Comune di Qualiano, Luigi Di Caprio del centro sportivo italiano, Raffaele Carotenuto coordinatore del
presidio Libera di Aversa, Arianna Cristiano psicologa, Cap.Antonio De Lise Comandante della Compagnia
dei Carabinieri di Giugliano e Miriam Marino assessore all’Istruzione del Comune di Giugliano.
L’inteso pomeriggio ricco di spunti, idee e pareri ha visto la partecipazione di numerosi genitori che spesso
vivono le molteplici difficoltà causate da un mancato dialogo con i figli. “Prima di essere assessore sono
madre ed avvocato e credo nel dialogo ma soprattutto nell’importanza dell’ascolto. Il ruolo dei genitori
riveste anche quello di educatori, e noi dobbiamo essere esempio per i nostri figli. Creare una rete serve a
creare e completare un grande puzzle. Sono idealista ma penso che stare accanto ai nostri giovani che
rappresentano il futuro della città sia il ruolo principale di noi adulti”- queste le parole dell’Assessore
Marino che ha ribadito l’importanza dell’esempio nella vita dei giovani.
“Appuntamenti del genere sono indispensabili affichè il nostro compito di genitori possa essere svolto in
maniera esemplare. Dobbiamo metterci sempre in discussione per poter offrire il meglio ai nostri ragazzi e
alla città”- ha aggiunto Ludovico De Luca Sindaco della città di Qualiano.
Tante le domande poste dai presenti anche alla psicologa dott. Cristiano che ha chiosato: “ Al giorno d’oggi
i genitori sono molto confusi, devono rendersi disponibili all’accoglienza e alla volontà di comprendere i
ragazzi”.
Infine il Capitano Antonio De Lise ha mostrato l’importanza della sensibilizzazione anche su temi più delicati
che attanagliano l’area a Nord di Napoli: “Crescere in un territorio è una cosa bellissima il mio lavoro fa si
che io sia costretto a spostarmi ma noto che quando presto servizio mi innamoro di un determinato luogo,
molto più di chi ci vive. Da un anno e mezzo ho girato tra scuole, chiese, convegni, ed ho ricevuto diversi
premi di riconoscenza. Io sono onorato di ciò ma se i cittadini non collaborano con le forze dell’ordine per
me quei premi rappresentano solo oggetti da ufficio. E’opportuno che ogni cittadino capisca da che lato
stare. Bisogna fare il salto di qualità, ed iniziare a parlare seriamente di camorra, anche nelle Chiese. Anche
fare la cerimonia religiosa ed evitare di portare lo stendardo o il Santo sotto casa di un boss è utile a
cambiare la società. La paura è un sentimento dominante, ma fidarsi ed affidarsi alle forze dell’ordine
potrebbe fare realmente la differenza. Noi dobbiamo essere d’esempio per i nostri ragazzi. Ogni cittadino
deve essere un presidio di legalità”- ha concluso De Lise, accompagnato da applausi scroscianti e
ringraziamenti.