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giovedì, Maggio 2, 2024
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LE REAZIONI. “AGOSTINA URLAVA, ERA COME IMPAZZITO…”

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dall’inviato a Giugliano




“Non ci credo, non è possibile… Era un ragazzo così buono, disponibile con tutti…”. Il signor Gerardo Veneziano, titolare del bar adiacente al luogo della tragedia, è impietrito dal dolore. “Non ne ho mai visti di ragazzi così buoni: era cortese nei modi e nel rapportarsi con gli altri. Un ragazzo d’oro, si era da poco fidanzato”. Mentre parla ha gli occhi persi nel vuoto, alza lo sguardo al cielo accompagnando il ricordo di quel giovane “timido e riservato” con le espressioni del volto, ora mesto, ora raccolto, ora aperto all’accenno di un sorriso. Vittorio Vassallo, 19 anni, è stato ucciso proprio lì, a dieci metri dal bar, nell’attiguo salone del barbiere, dove lavorava da un anno. Quattro colpi al torace, secondo la ricostruzione degli investigatori, inferti dall’amico del cuore Agostino, 15 anni. Lavoravano insieme Vittorio e Agostino nel salone di via Verdi, a pochi passi dal centro di Giugliano. Erano amici, da sempre. “Facevano colazione sempre alla stessa ora – racconta Anna, 20 anni, barista della caffetteria “Veneziano” – Vittorio prendeva il cappuccino con brioche al cioccolato, Agostino il succo di frutta con cornetto”. Poi al lavoro. Qualcosa però è andato storto ieri pomeriggio. Quello che sembrava un banale litigio, si è trasformato in tragedia. Sembrava la “solita” discussione, la “solita” storia. E invece no. Perché all’ improvviso c’ è stata una coltellata, poi un’ altra, poi un’ altra ancora. Quattro, alla fine. E Vittorio, nato e cresciuto nell’ hinterland, si è ritrovato accasciato a terra. È morto prima di arrivare in ospedale. “Ho sentito Agostino urlare. Sembrava impazzito – racconta Giovanni, residente nel vicino palazzo – urlava ‘che ho fatto, che ho fatto….’. Ho subito pensato che fosse accaduto qualcosa di terribile”.

Nessuno ha voglia di parlare. Gli amici più stretti si rinchiudono nel dolore. E’ un dolore che si mescola alla rabbia. “Non c’è niente da dire, siamo sconvolti” ripetono ai cronisti, alle telecamere. Un silenzio irreale circonda quest’angolo di Giugliano piombato improvvisamente nel dolore. La morte continua ad aleggiare nella strada affollata fino a tarda notte. Qualcuno ha voluto lasciare un mazzo di fiori bianchi all’ingresso del salone sbarrato dai carabinieri. Tutt’intorno gente che passa nel silenzio guardando quei fiori: chi si chiude in preghiera, chi in riflessione. Qualcuno lascia un biglietto, qualcun altro abbozza un segno di croce veloce

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