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mercoledì, Maggio 1, 2024
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GIUGLIANO: UN BANDO PER LA VIGILANZA E LA MANUTENZIONE DELLA RETE IDRICA

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Un contratto della durata di tre anni che prevede l’allaccio delle utenze, la manutenzione straordinaria e ordinaria degli impianti e la vigilanza della rete idrica comunale, è quanto il comune di Giugliano si appresta a sottoscrivere dopo che il bando di gara che scade il 18 luglio prossimo, verrà affidato all’azienda che lancerà la migliore offerta. «Non ha niente a che vedere con la “privatizzazione dell’acqua”» – fanno sapere dal palazzo comunale di Corso Campano. Il tema molto discusso e contrastato, ha fatto nascere centinaia di comitati spontanei in tutt’Italia e soprattutto in Campania.
A Giugliano si tratta solo di esternalizzare alcune fasi della gestione integrata del ciclo idrico, come la manutenzione e la vigilanza, ovvero i lavori di riparazione dei contatori, la pulizia dei filtri e l’eliminazione delle perdite. Sul sito del comune (http://www.comune.giugliano.na.it) nella sezione “gare” è possibile visualizzare il “Disciplinare Rete Idrica” dove sono elencati nei minimi dettagli, tutti i servizi le modalità di affidamento. Resterà sotto il totale controllo dell’ente: la tariffazione e l’allaccio delle utenze idriche. Giugliano infatti resta saldamente all’interno degli Ato (ambiti territoriali ottimali) sanciti nel 1994 dalla legge Galli.
L’ingesso di capitale privato nella gestione delle acque pubbliche fu sancito nel 2001 dal governo Berlusconi, con il provvedimento n. 443 del 21 dicembre 2001, definita anche “Legge delle grandi opere”.
Il 6 giugno scorso, la camera dei deputati ha approvato il DDL Bersani, che praticamente sancisce la “nazionalizzazione dell’acqua”, in controtendenza con il sistema creatosi in precedenza e con le scelte di alcuni comuni della Campania (tra i quali il Comune di Qualiano) che hanno appena firmato o si apprestano a farlo, contratti di molti anni con società a capitale misto o interamente privato. Il provvedimento che deve ancora essere approvato al Senato, prevede il ritorno della gestione del servizio idrico a Regioni, Province e Comuni e grazie al passaggio di un importante emendamento, il comma uno viene completamento modificato, stralciando una moratoria di 12 mesi che avrebbe ancora consentito l’affidamento del servizio ai privati, con lo stop definitivo all’ingresso dei capitali privati della gestione del servizio idrico: «La titolarità delle concessioni di derivazione delle acque pubbliche è assegnata esclusivamente agli enti pubblici». Più chiaro di cosi?

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