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sabato, Giugno 1, 2024
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SANT’ANTIMO, UCCISO PER PUNIZIONE DAL CLAN VERDE

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La scena per una volta cambia, sul luogo dell’agguato, nel Napoletano: a terra, accanto al corpo di un uomo morto ammazzato, piccolo pesce dello spaccio a Sant’Antimo, c’e’ l’arma del delitto. Non lontano, all’ospedale di Frattaminore, massicciamente presidiato dai carabinieri, ci sono i due sicari, feriti, affidati alle cure dei medici, in stato d’arresto. Sono affiliati al clan Verde. Uno di loro potrebbe essere imparentato con un pezzo grosso del gruppo criminale, noto come il ‘Negus’. E’ questo l’epilogo di un ennesimo agguato di camorra, finito con una sparatoria fra gli assassini e i carabinieri, e due arresti. La dinamica si apprende nella tarda serata di ieri. L’auto civetta dei militari, in zona al momento dell’agguato – era in via Gianturco – viene attirata sul posto – in via Giacinto Gigante – dal rumore dei colpi d’arma da fuoco. I due sicari vengono intercettati mentre stanno per scappare, dopo aver ucciso colpendo la loro vittima al volto con molti proiettili. I militari intimano l’alt; riferiscono piu’ tardi anche di un inseguimento, per un tratto breve: poi, inizia lo scontro a fuoco. I due killer vengono presi: uno alla gambe, l’altro alla zona piu’ bassa dell’addome; sono neutralizzati. Sono stati arrestati cosi’ Antonio Verde 33 anni, membro di un clan egemone a Sant’Antimo, e Antimo Angelino, di 28 anni. Si trovano ora entrambi all’ospedale di Frattaminore: per il momento non saranno dimessi, ma le loro condizioni, secondo i carabinieri, non sono gravi. Qualche ora dopo la sparatoria, sul luogo del delitto, in non piu’ di dieci metri quadrati, a terra, ci sono tutti gli elementi della sequenza di ieri sera. Innanzitutto, accanto alla sua Fiat scura, il corpo di Paolo Frasca, 33 anni, pregiudicato: per un furto in un appartamento e per il possesso di una pistola. Gli inquirenti escludono che fosse affiliato al clan che ieri sera lo ha voluto morto. Punito, evidentemente, per qualche sgarro. Sembra che con lui, che aveva appena parcheggiato l’auto quando e’ stato ucciso, ci fossero altre due persone. Sul posto pero’, stavolta, ci sono anche il grosso scooter utilizzato dai camorristi per uccidere, e l’auto civetta, bianca, dei carabinieri. A terra c’e’ anche l’arma del delitto, con il caricatore completamente scarico, e decine di bossoli.

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