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venerdì, Aprile 26, 2024
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Aggressioni agli agenti in carcere, Auricchio: “Penitenziaria sotto attacco, ora basta”

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«I rappresentanti delle guardie penitenziarie sono pronti ad un sit-in per dire una volta per tutte basta alle aggressioni agli agenti in carcere. Ad Ariano Irpino, ce ne sono state addirittura 3 nel giro di una settimana». L’ispettore capo Ciro Auricchiosegretario regionale dell’Uspp, l’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria annuncia la mobilitazione della categoria per le prossime settimane.

Ispettore Auricchio, come mai quest’iniziativa?

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«Perché le guardie penitenziarie sono costantemente a rischio nelle carceri di tutta la Campania. Va reso noto il più possibile quanto accade, il comparto continua a soffrire di carenze di personale. I rappresentanti delle guardie penitenziarie sono pronti ad un sit-in per dire una volta per tutte basta alle aggressioni agli agenti in carcere. Ad Ariano Irpino, ce ne sono state addirittura 3 nel giro di una settimana».

Cosa è accaduto ad Ariano Irpino?

«In uno dei tre episodi, un detenuto ha prima devastato due celle e l’infermeria e le guardie penitenziarie hanno avuto il loro bel da farsi per calmarlo. Questo soggetto è stato riconosciuto soffra di una patologia psichiatrica. Soltanto 24 ore dopo, un altro ospite del carcere di Ariano Irpino ha addirittura aggredito un commissario e un ispettore di polizia penitenziaria che sono stati costretti a ricorrere a cure mediche. Anche nell’altro la dinamica non è stata così dissimile. Così, non si può andare avanti».

Lei parlava di detenuti con problemi psichiatrici

«Si, esatto. Dai dati in nostro possesso, il 35% dei detenuti in Campania è affetto da patologie psichiche. Alcune di queste sono state sviluppate all’esterno, ma una volta all’interno del carcere si sono aggravate. La chiusura di tutti gli Opg e anche le strutture riabilitative, i Rems, sono di numero esiguo e non si riesce ad incidere sui detenuti come si dovrebbe. La conseguenza è che, in attesa di trovare posti in questi centri, le persone vengono messe “in lista di attesa’’ in carcere dove poi possono manifestare la propria aggressività come successo ad Ariano Irpino».

C’è anche qualche altro carcere dove il fenomeno è particolarmente preoccupante?

«In realtà ciò accade anche a Poggioreale, a Salerno, Santa Maria Capua Vetere. Ma non c’è un penitenziario dove il numero è sproporzionato rispetto agli altri. È generalizzato».

E prima che queste strutture migliorino la loro efficienza, cosa si può fare nell’immediato?

«Sensibilizzare le Asl dei vari territori chiedendo loro di mettere a disposizione più psichiatri per i detenuti».

Anche se i tempi sono ancora incerti, appare chiaro che alla Giustizia arriverà un nuovo Ministro. L’Uspp cosa chiederà?

«Ci aspettiamo sicuramente un cambio di passo, partendo dalle nuove assunzioni che vanno necessariamente fatte. La legge Madia ha tagliato altri 500 agenti penitenziari in Campania, 300 ne mancano solo a Poggioreale. Il personale in servizio è anziano. E poi, come già detto in passato, si riveda la legge 117/2014 che ha consentito a detenuti sino a 25 anni di stare nelle carceri minorili. Ciò ha mandato in tilt il sistema».

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