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venerdì, Aprile 26, 2024
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Agguato mortale al nonno di Scampia che abusò della nipotina: chiesto ergastolo per killer e complice

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Il pm di Milano, Monia Di Marco, ha chiesto due condanne all’ergastolo per il 35enne che lo scorso febbraio, a Rozzano (nel Milanese), sparò e uccise l’ex suocero,  indagato per avere abusato della nipotina di 8 anni, e per il complice 27enne che guidava lo scooter da cui sono partiti i colpi. Il processo è stato rinviato al prossimo 9 gennaio per la sentenza.

L’omicidio avvenne il 25 febbraio scorso in un parco nel comune dell’hinterland milanese. Oggi il pm di Milano, Monia Di Marco, ha chiesto due condanne all’ergastolo sia per il presunto killer che per il complice. La richiesta per omicidio premeditato aggravato è stata formulata nel processo con rito abbreviato davanti al gup Aurelio Barazzetta. Processo che è stato rinviato al prossimo 9 gennaio per la sentenza.

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Quel 25 febbraio, al Palazzo di Giustizia di Milano, si era concluso un incidente probatorio nel quale la bimba di otto anni aveva parlato degli abusi che avrebbe subito dal nonno. E in quell’occasione, davanti al giudice e alla madre della piccola, ossia la figlia del 63enne ucciso, era arrivata la conferma dei racconti già resi dalla bambina alla polizia in un’audizione protetta.

 

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Continuano le indagini sull’omicidio di Antonio Crisanti, il 64enne ucciso  a Rozzano, nell’hinterland milanese, da un 35enne che contro di lui ha esploso quattro colpi di arma da fuoco. I carabinieri stanno ascoltando i testimoni per tentare di ricostruire i motivi alla base dell’agguato. Secondo le prime indiscrezioni, le indagini si starebbero indirizzando verso un caso di abusi su una minore.

La confessione

Nel corso dell’interrogatorio, durato tutto il pomeriggio, il 35enne ha confessato di essere l’autore materiale dell’omicidio, senza però chiarire altre circostanze, come ad esempio il luogo dove avrebbe gettato la pistola dopo aver compiuto l’agguato. Sui motivi alla base del suo gesto, ha spiegato di avere motivi di ritenere che Crisanti abbia commesso violenze ai danni della figlioletta minorenne, avuta dalla figlia dell’uomo. Tali violenze, attualmente, sono al centro di un procedimento in corso alla procura Milano.
Il complice, il 27enne A. M., da parte sua ha ammesso di aver accettato di accompagnare l’amico in scooter, spiegando però di non essere a conoscenza dell’intenzione del compagno di compiere un agguato.
I carabinieri continuano ad indagare per chiarire ulteriori dettagli e per accertare la premeditazione.

L’assassino, accompagnato dall’avvocato, si è consegnato ieri, martedì 26 febbraio, ai carabinieri della tenenza di Rozzano assieme al complice con cui è fuggito in scooter, A. M., 27 anni, incensurato. Quattro colpi sono andati a segno: due all’addome, uno alla spalla e uno, probabilmente quello fatale, al collo. La vittima è morta sul colpo. Un altro proiettile calibro 9X21 è stato repertato per terra dai carabinieri della sezione Rilievi. M. guidava lo scooter SH con cui poi i due sono fuggiti.

Sono stati fermati con l’accusa di omicidio aggravato

I due uomini sono stati fermati con l’accusa di omicidio aggravato. Sulla mancanza di premeditazione ci sono molti dubbi da parte dei carabinieri, del PM Monia Di Marco e l’aggiunto Letizia Mannella. Sembra infatti che i due killer, avendo saputo della presenza dell’uomo in zona, lo abbiano cercato in scooter per diverso tempo prima di trovarlo fuori dal supermercato mentre parlava con alcuni conoscenti. E. S. ha richiamato l’attenzione dell’ex suocero, in modo che fosse più facile prendere la mira, e ha poi sparato i colpi.

Accolti dall’applauso dei loro parenti

I due, quando sono usciti dalla caserma di Rozzano, sono stati accolti dall’applauso di una decina di persone, a quanto si apprende tutti loro parenti, che li attendevano in strada. Piumino nero l’uno e marrone l’altro, sono usciti in manette dopo un interrogatorio di diverse ore. Non hanno fornito indicazioni sulla pistola usata per l’omicidio, che non è ancora stata

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