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domenica, Aprile 28, 2024
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Alessia e Giulia, i tanti misteri sulla morte delle due sorelle. I testimoni: “Cercavano il bagno poi…”

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Due sorelle di 15 e 17 anni, Alessia e Giulia, sono state investite e uccise da un treno Alta Velocità in transito alla stazione di Riccione (Rimini) diretto verso Milano. È successo intorno alle 07.00.  Una dei testimoni della tragedia racconta: «Una delle ragazze è entrata qui nel bar in cerca di un bagno, poi sono uscite e le ho viste sotto al treno». “Mancavano alcuni minuti alle sette e qui nel bar sono venute quelle due ragazze che hanno chiesto se ci fosse il bagno – ha raccontato la cassiera del bar al Corriere della Sera – Ma noi non l’abbiamo e allora le ho indirizzate alla toilette fuori dalla stazione. Poi ho sentito un gran urlo del mio titolare, ho alzato la testa e ho visto il Frecciarossa arrivare a tutta velocità… Ho visto ancora quelle due ragazze, una era seduta sui binari e l’altra è andata per prenderla. Poi è scoppiato tutto… è saltato tutto”. Una scena drammatica con i resti sparsi ovunque.

I due corpi sono stati identificati solo grazie ai rottami di un cellulare di una delle due. Nel pomeriggio il padre ha riconosciuto le figlie, le cui spoglie sono state portate all’obitorio di Riccione. Non è chiaro perché Giulia e Alessia si siano trovate sul binario 1 della stazione pochi istanti prima del transito del Frecciarossa (a tutta velocità perché non era prevista la fermata) il cui macchinista ha detto alla Polfer di averle viste distintamente, frenando e azionando fari e sirena. Poi c’è la testimonianza di Stefano, 32enne che frequenta spesso la stazione riccionese nei weekend, che dice di avere assistito a tutta la scena. “Ho visto una ragazza seduta nei binari, e l’altra”, che si è poi rivelata essere la sorella, “che ha cercato di tirarla via”.

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“Erano due ragazze bravissime e belle, non ho parole. Ieri sera ci siamo trovati con alcuni amici per accendere lanterne con i loro nomi scritti sopra”. Lo dice una ragazza che conosceva Giulia e Alessia Pisanu, uccise la mattina del 31 luglio da un treno in transito alla stazione di Riccione. Parla da Castenaso, nel Bolognese, dove le due giovani erano residenti.

“La gente – prosegue – non riesce a credere. La più grande era sempre a cena da noi, perché era amica di mia sorella. Mia mamma è sotto choc. Io non voglio più andare al mare a Riccione e sono incredula”. Le due sorelle, di 15 e 17 anni, sono state travolte da un convoglio Alta Velocità in viaggio verso Milano. Erano ripartite pochi giorni fa dalla Sardegna, di dove erano originarie. Il padre Vittorio, insieme a suo fratello Pier Paolo, trent’anni fa aveva lasciato Senorbì, nel cagliaritano, per fondare pochi anni dopo una ditta di traslochi con sedi a Castenaso (Bologna) e a Castelfranco Emilia (Modena).

Ma a Senorbì era rimasto un altro fratello e tutti gli altri parenti a cui le due ragazze erano molto legate: a giugno, dopo la vacanza a Costa Rei, erano state qualche giorno nel paese del padre per concludere le loro vacanze e far rientro nella terra dove vivevano e dove, qualche giorno dopo, sono morte. Da Senorbì sono partiti parenti e amici per raggiungere l’Emilia.

“A nome di tutta la cittadinanza esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia Pisanu”, ha detto il sindaco Alessandro Pireddu. Alcuni amici e parenti hanno portato mazzi di fiori nella casa di Madonna di Castenaso dove vive la famiglia. “Abbiate rispetto di questo nostro momento”, ha detto ai giornalisti una donna, sul cancello della villetta tra gli alberi, nei pressi della chiesa della frazione. “Adesso è il tempo del rispetto, del silenzio e del raccoglimento. Le troppe parole scombussolano solo, dicono la parziale verità di tutto e deve essere solo un momento di raccoglimento e affetto e tenerezza verso i giovani. Questo è l’unico atteggiamento che noi adulti dobbiamo avere e manifestare”. Lo dice don Giancarlo Leonardi, parroco di Castenaso. “C’era coralità e amicizia – ha detto il sacerdote – un rapporto cordiale e di stima con il papà e lo zio e c’è tanto affetto”.

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