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venerdì, Aprile 26, 2024
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Tutto il mondo con George Floyd, ma in America tensione sempre più alta: coprifuoco in 25 città

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E’ sempre più alta la tensione negli Usa dove infiamma la protesta dopo la morte di un cittadino afroamericano, George Floyd, a Minneapolis durante un arresto. Almeno tre persone sono state ferite da colpi d’arma da fuoco e una è morta nelle proteste nel centro di Indianapolis. La polizia sta ancora indagando e ha consigliato ai cittadini di evitare la zona. Anche un agente di polizia ha anche riportato lievi ferite. Un giornalista dell’Huffington Post, Chris Mathias, è stato preso in custodia dalla polizia e poi rilasciato mentre seguiva per le proteste contro il razzismo a New York City. Lo riferisce la stessa testata. Il cronista è stato rilasciato intorno all’una del mattino dopo essere stato portato al distretto di polizia di Brooklyn.

Almeno 25 città in 16 stati – riferisce la Cnn – hanno imposto il coprifuoco. La Guardia Nazionale è stata inoltre attivata in circa una decina di stati e nel Distretto di Columbia. Il governatore della California Gavin Newsom ha dichiarato lo stato di emergenza nella contea di Los Angeles. In precedenza, il coprifuoco era stato annunciato in diverse città della California, tra cui San Francisco dove la Guardia Nazionale era stata messa in allerta per rispondere ai disordini.

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Dall’inizio delle proteste gli arresti – secondo quanto riferisce l’Ap – sarebbero stati 1.400. Seconda serata di manifestazione anche davanti alla Casa Bianca, dove centinaia di manifestanti si sono radunati per protestare e chiedere giustizia per George Floyd. Gli agenti hanno usato lo spray urticante per disperdere la folla, ma i dimostranti hanno resistito e alcuni di loro hanno rimosso le barricate e lanciato frammenti di asfalto. E’ stato dato alle fiamme anche un bidone della spazzatura. La Guardia nazionale ha preso posizione intorno alla Casa Bianca.

“Devastata per la morte di George Floyd”, la moglie del poliziotto chiede il divorzio

Mio marito ha modi ruvidi, ma sotto l’uniforme è un tenerone“. Diceva così Kellie Chauvin, reginetta di bellezza del Minnesota, in un’intervista del 2018. Allora era sposata da otto anni al suo secondo marito, Derek Chauvin, il poliziotto che a Minneapolis, il 26 maggio scorso, ha ucciso George Floyd. L’ex agente è stato licenziato ed è in carcere da venerdì, dove è in attesa del processo che potrebbe condannarlo fino a 35 anni di reclusione, pena massima prevista dal reato di cui è accusato.

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