Tenevano le redini del clan Amato-Pagano. E lo facevano con pugno duro. Con l’arresto dei capi storici della cosca e della loro madre Rosaria Pagano, lo scettro del comando era passato nelle mani di Debora e Monica Amato. Questo quanto emerge dalla maxi ordinanza che nei mesi scorsi ha inferto un’altra mazzata alla cosca di Melito e Mugnano. Sulle due donne pesano come un macigno le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia primo fra tutti Paolo Caiazza che già nel 2016 aveva individuato in Debora Amato uno dei capi del gruppo: ”Il marito Gennaro De Cicco gli aveva riferito che se Rosaria Pagano fosse stata arrestata sarebbe stata Debora ad assumere il comando”.
Un fiume in piena anche un altro collaboratore di giustizia che nel clan ha rivestito posizioni di primo piano, Salvatore Roselli ‘Frizione’: ”Lei è la peggiore di tutti. Il nuovo compagno non faceva parte del clan ma dopo l’arresto di Rosaria Pagano Debora voleva farlo entrare nel clan”. L’11 maggio 2023 il pentito individua Amato e «aggiunge che il nuovo compagno (Domenico Romano), fratello del “Limone” parente di Vincenzo Grimaldi, già capo della Vanella Grassi, non era inserito nel clan, ma dopo l’arresto di Rosaria Pagano, Debora voleva farlo entrare nel clan… Debora Amato non faceva parte del clan, ma riceveva la mesata ed era riuscita a imporre che il cognato non risiedesse a Melito». Diverso il ruolo della sorella Monica cui non sarebbe contestata l’associazione mafiosa ma che, sempre secondo il racconto dei pentiti, avrebbe svolto un ruolo tutt’altro che secondario tanto da ricevere uno stipendio mensile di 8mila euro”.