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giovedì, Maggio 2, 2024
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Banconote false da 50 euro, per la banda erano Maradona e Pelé

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Maradona è meglio e Pelè, recitava un vecchio coro dei tifosi del Napoli verso la fine degli anni Ottanta, un coro che sembra rimasto nella testa dei protagonisti del blitz di questa mattina all’alba che ha portato a misure cautelati per 64 persone di cui 51 in carcere, 12 ai domiciliari ed un divieto di dimora: sono accusati di associazione a delinquere e di produzione e spendita di banconote false con l’aggravante camorristica (clan Mazzarella) e dalla transanazionalità.

Il giudice per le indagini preliminari Rosamaria De Lellis ha disposto la misura cautelare del carcere per Domenico Filadoro, Luigi Castello, Enrico Filadoro, Gennaro Castello, Orsola Calise, Assunta Caiazzo, Ciro Muro, Luigi Carriola, Ciro Di Napoli, Teresa Federico, Rosario Minauda , Espedito Mazzocchi, Raffaele Filadoro, Mohamed Abdelaziz, Hicham Mouatassim, Antonietta Castello, Antonella Ciotola, Francesco Esposito, Rosa Fani, Giuseppe Filadoro, Gabriele Manzo, Maria Minei, Cristiano Molè, Ciro Piscitelli, Giovanni Pistillo, Massimiliano Vitale, Gennaro Amabile, Pasquale Capasso, Monica Nava, Salvatore Urzini, Luca Busiello, Alessandro Cervasio, Pasquale Ciprio, Giovanni Daniele, Mario Di Benedetto, Alfredo Festa, Andrea Gargiulo, Enrico Izzo, Salvatore Luongo, Mariano Ruggiero, Domenico Russo, Giuseppe Sorrentino, Ciro Tomassone, Angelo Trovato, Aldo Zaino, Gianluca Zambello, Mario Zambello, Marco Gambino, Giovanni Illuminato, Gennaro Ioime e Valerio Ripoli.

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Ai domiciliari sono, invece, finiti Maria Allagrande, Vittorio Armens, Silvana Fierro, Salvatore Garofalo, Tonino Giordano, Francesca Marinelli, Gennaro Novaca, Vincenza Pistone, Salvatore Savino, Vincenzo Torricella, Marco Grieco e Carlo Onorato.

Divieto di dimora, infine, per Giuseppe Muro.

Maradona e Pelè, le banconote false da 50 euro

Ma cosa c’entrano Maradona e Pelè? Con questa operazione dei carabinieri. In prima persona, naturalmente, nulla, ma i loro nomi venivano ripetuti continuamente dai falsari e non per motivi calcistici. Maradona e Pelè erano il modo in cui chiamavano due versioni della banconota da 50 euro, mentre il terzo tipo era noto semplicemente come B-B.

La base operativa del gruppo era in un basso di vico Vetriera Vecchia aperto al pubblico dalle 9 alle 17 dal lunedì al sabato, mentre la domenica si concedevano il pomeriggio di riposo. Nella lettura dell’ordinanza più volte si fa riferimento ai due calciatori più forti della storia, come nel caso dell’intercettazione che vede protagonista Domenico Filadoro, capo, promotore e organizzatore del traffico di banconote false, e Giuseppe Sorrentino, acquirente che a sua volta metteva in circolazione il denaro contraffatto.

Nella circostanza Domenico Filadoro spiegava a Sorrentino, che il rifornimento di valuta falsa con taglio da 50 euro era limitata, in quei giorni, alle tipologie “Maradona” e “Pelè”, a causa dell’arresto di chi fabbricava e gli forniva i “B-B”.

L’intercettazione

Sorrentino: “Hai trovati i BB?”;

Filadoro Domenico: “No, no.  Hanno arrestato la persona che teneva vicino al macchinario … penso che per qualche mese, un paio di mesi, puoi trovare solo Maradona e Pelè”.

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