Il bonus Natale da 100 euro raggiungerà una platea di 4,5 milioni di persone coinvolgendo anche i genitori single. “Passeremo da poco più di un milione di contribuenti ad oltre quattro milioni e mezzo. Viene di fatto eliminato il requisito di avere il coniuge a carico e dunque per avere il bonus basterà avere almeno un figlio a carico”, spiega è il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo all’indomani dell’approvazione della norma in cdm. “Si tratta di una ulteriore spinta per i consumi natalizi, un aiuto in più ai lavoratori e ai contribuenti in un momento particolare dell’anno, quando le spese familiari tendono ad aumentare”, dice Leo. “Un’ulteriore azione del governo a sostegno dei lavoratori. Questo intervento – conclude – si affianca infatti ad altre agevolazioni già messe in atto, come la riduzione dell’Irpef e del cuneo fiscale, per sostenere le famiglie e promuovere una maggiore crescita economica”.
Chi ne ha diritto
Il bonus natalizio è destinato esclusivamente a lavoratori dipendenti con reddito non superiore a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio fiscalmente a carico, e a nuclei monogenitoriali con un figlio a carico. L’incentivo arriverà con le tredicesime.
Attenzione: per ricevere i 100 euro in più, il lavoratore deve effettuare apposita richiesta al datore di lavoro in cui indica di averne diritto. L’ Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in erito con la circolare del 10 ottobre 2024.
Cosa cambia e cosa no
Innanzittutto bisogna ricordare che il Bonus Natale da 100 euro può essere erogato insieme alla tredicesima. Cambiano i requisiti, ora sarà necessario unicamente avere un figlio a carico. Duqnue? La misura sarà disponibile anche per genitori single e coppie di fatto (esclusi i dipendenti senza figli, gli altri tipi di lavoratori e i pensionati). Ma restano comunque validi gli altri requisiti economici. Ed è ancora obbligatorio fare domanda per riceverlo.
I requsiti familiari: le novità
Cosa è cambiato? Prima il bonus poteva andare solo ai dipendenti che avevano un coniuge a carico e almeno un figlio a carico. Altro caso per chi aveva un figlio a carico, ma solo a condizione che si trattasse di una famiglia monogenitoriale: significa che l’altro genitore doveva essere deceduto, oppure non aver riconosciuto il figlio.
Chi può fare domanda
Per essere precisi, possono fare domanda tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici dipendenti che hanno un figlio a carico ma non sono sposati, anche se l’altro genitore è ancora in vita: soprattutto i genitori single, separati o divorziati, e le coppie di fatto.
Bonus con la tredicesima: le scadenze
Altra certezza, fare domanda. È necessario presentare al datore di lavoro una autocertificazione in cui si dichiara di avere tutti i requisiti indicati (capienza fiscale, reddito entro i 28mila euro nel 2024, almeno un figlio a carico) e si riporta il codice fiscale del figlio.
Per chi lavora nel pubblico
Sono già arrivate le prime indicazioni specifiche dal portale NoiPa. La scadenza fissata per inviare l’autocertificazione è venerdì 22 novembre, alle ore 12. Come riporta Il Messaggero, per i dipendenti pubblici ci sarà una procedura automatizzata da eseguire nella propria Area personale di NoiPa – tutte le istruzioni sono state fornite sulla stessa pagina.
I dipendenti del settore privato
Non c’è una scadenza unitaria. Ciascuna azienda può scegliere di fissarne una, naturalmente. In ogni caso, le richieste dovranno essere inviate in tempo per permettere l’eventuale verifica dei requisiti e poi l’elaborazione della domanda nelle buste paga che contengono la tredicesima. La legge infatti prevede che il bonus vada erogato insieme alla tredicesima mensilità.
Come fare richiesta fuori tempo
Soldi persi se la richiesta non è in tempo? Assolutamenet no. Bisognerà però ricordarsi del bonus fino alla metà del prossimo anno. Infatti, sarà possibile ‘riscuotere’ i 100 euro sotto forma di detrazione nella dichiarazione dei redditi da presentare il prossimo anno. A quel punto, invece di essere inseriti in busta paga, i soldi saranno direttamente scalati dalla somma da versare al Fisco.