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martedì, Aprile 30, 2024
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Cambia il Codice della Strada, patente sospesa fino a 15 giorni per chi userà il cellulare alla guida

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In materia di sicurezza stradale si conta ormai una novità al giorno, visto che il nuovo Codice della strada è in via di definizione. Dopo le misure in arrivo sugli autovelox, si aggiunge anche un emendamento per la sospensione della patente a chi utilizza il cellulare mentre si trova alla guida. Sospensione che potrà andare da una settimana fino a 15 giorni.

Come cambia il Codice della Strada: patente sospesa fino a 15 giorni se beccati alla guida col cellulare

La stretta sui cellulari alla guida arriva da un emendamento presentato dal Pd al ddl di riforma del Codice della strada, poi modificato dal governo, sui cui la commissione Trasporti della Camera ha dato parere positivo il 21 febbraio dopo l’esame dei 770 emendamenti presentati. Se supererà anche l’esame in Aula e quello in Senato a marzo, la nuova misura entrerà ufficialmente in vigore.

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Chi utilizza lo smartphone al volante, quindi, potrà essere oggetto del ritiro della patente, che varia in base ad alcuni criteri. Se si viene scoperti alla guida con il cellulare in mano e si possiedono almeno 10 punti sulla patente, la sospensione della stessa durerà per una settimana. Più lunga, invece, se i punti rimanenti sulla patente sono inferiori ai dieci: in questo caso sarà di 15 giorni. I tempi vengono persino raddoppiati se l’utilizzo del cellulare è causa di un incidente o fa finire fuori strada un altro mezzo.

Uso di stupefacenti alla guida, l’ipotesi della multa già dopo il primo controllo

Un altro emendamento al ddl intende mettere sullo stesso piano da un punto di vista degli accertamenti chi guida in stato di ebrezza e chi sotto effetto di sostanze stupefacenti: la sanzione potrà scattare subito dopo un primo controllo. Attualmente, invece, è previsto che venga accertato lo stato di alterazione psico-fisica e non è sufficiente che venga provata la presenza della sostanza nel sangue.

Tra le altre novità, anche l’emendamento di Noi moderati che fissa il tetto massimo degli interessi sulle multe ai due terzi della somma complessiva: il 66 per cento. “Un atto di giustizia e di equità nei confronti dei cittadini – dice Maurizio Lupi – che non si troveranno più a dover pagare, dopo anni, interessi stratosferici di centinaia o addirittura migliaia di euro per non aver pagato una multa, magari per una dimenticanza o per temporanea impossibilità”.

 

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