Ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare intercettazioni e pezzi di informativa inediti che ricostruiscono questa tesi elaborata dalla Dda di Napoli – pm Giuseppe Cimmarotta, procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – e che riguarda una parte di indagini ancora coperta dal segreto investigativo e trasmessa per competenza alla Procura di Torre Annunziata. Una parte dedicata ai tentacoli di Greco, nel campo della politica e nel campo dell’edilizia. Che tira in ballo l’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia e l’amministrazione provinciale di Napoli, che ha numerose competenze e compiti di controllo sull’urbanistica locale, retta all’epoca in cui avanzava il “progetto ex Cirio” dal deputato di Forza Italia Luigi Cesaro e dal suo vice Antonio Pentangelo. Stabiese, eletto deputato nel 2018, attuale coordinatore napoletano del partito di Berlusconi, Pentangelo nel 2013 fu candidato sindaco a Castellammare del centrodestra e poi – secondo la ricostruzione della Mobile e del commissariato di Polizia – avrebbe fatto da anello di congiunzione tra Greco e Cesaro.

Nelle carte allegate alla “discovery” dell’inchiesta, è possibile leggere alcune intercettazioni di sms e telefonate tra Elefante, progettista della riqualificazione dell’ex area Cirio, e MaurizioBiondi, l’architetto che ha rilasciato il permesso a costruire in favore dell’impresa, la Polgre Europa 2000 srl, dove Polgre è l’acronimo dei cognomi di Polese e Greco, gli imprenditori di riferimento dell’operazione e titolari della società promotrice del progetto. Le intercettazioni risalgono al 2015. Biondi rilascerà il permesso a costruire nell’aprile 2016 in qualità di commissario ad acta, intervenuto su istanza della Polgre “visto il perdurante inadempimento” dell’Utc di Castellammare. Fu nominato il 7 agosto 2014 con decreto del presidente della Provincia di Napoli, ruolo in quel momento ricoperto ‘ad interim’ dal vice Pentangelo, perché Cesaro nel 2013 era diventato ‘incompatibile’ per il suo ruolo di parlamentare. La Provincia verrà sciolta e sostituita dall’ente Città Metropolitana di Napoli il 1 gennaio 2015.

Una informativa di polizia elenca i nomi del ‘comitato d’affari’: Greco, Polese, Elefante e l’imprenditore edile di Sant’Agnello Giuseppe Passarelli, al quale Polgre srl dovrebbe cedere in permuta il complesso ex Cirio, che dovrebbe appaltare la costruzione. Il 27 dicembre 2014 Greco, Polese, Passarelli ed Elefante si riuniscono nella sede della Cil, l’impresa di Greco, per discutere il da farsi otto mesi dopo il rilascio della licenza subordinata al pagamento degli oneri di urbanizzazione (circa due milioni di euro). Elefante, progettista di Greco ed amico di Polese col quale amava farti ritrarre in foto postate sui social – ne è stato tecnico di parte nel processo per le accuse di lottizzazione abusiva dietro la realizzazione della Sonrisa – viene definito dagli inquirenti “indiscusso protagonista di primo piano delle vicende su cui si indaga”. Nella Cil vengono ascoltati dalle cimici messe dalla Procura. La qualità dell’ambientale non è buona, si sente però chiaramente un riferimento all’architetto Quintavalle e all’architetto Biondi. Emergono problemi intorno all’affare, successivi incontri di Elefante metteranno in luce i dubbidi Passarelli, che infatti nel tempo si sfilerà dall’operazione, uscendone poi definitivamente. Tuttora, quattro anni dopo, il progetto è congelato: i tempi non sono ottimali per una maxi operazione immobiliare del genere a Castellammare, il rischio di invenduto è molto alto.

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pezzo pubblicato da Il Fatto Quotidiano